L'albero dei gufi di Napoli-Torino

Ormai i celebri rapaci notturni sono stati sdoganati fin troppo, è tempo di cambiare nome alla rubrica
  • di Lucio Fava Del Piano

    C’era una volta l’albero dei gufi. Quando - poco più di un anno fa - Extranapoli ha accettato di aprire le sue pagine a questa farneticante rubrichetta, la scelta di identificare in quel simpatico rapace notturno il simbolo dei sapientoni dal pronostico facile e fallace sembrava naturale. Solo che poi i gufi hanno cominciato a fare tendenza e a comparire sempre più numerosi nei luoghi più impensati, fino agli ultimi avvistamenti sulle slides natalizie di Renzi e sulla prima di Tuttosport.

    E dunque, per quella sanissima forma di snobismo intellettuale dalla quale sovente mi lascio cullare, oltre che per dare plasticamente corpo all’antico adagio “anno nuovo, vita nuova”, comunico ufficialmente all’urbe e all’orbe che su queste pagine di gufi non si parlerà più.
    Ovviamente, si continuerà però a parlare di carminitasconi, raffaeliauriemmi, giannidimarzi, gazzettedeglisport e altre amenità varie…
    E si comincia subito a farlo, partendo dal recentissimo Napoli-Torino. Una partita, è bene dirlo subito, la cui vigilia non aveva sollecitato troppo le fantasie dei santuttisti, largamente distratti dall’imminente acquisto di 156 centrocampisti, dai caroselli per l’esonero di Benitez e dalla digestione degli struffoli. Ma comunque qualche voce sparsa qua e là si era sbilanciata.
     
    Tra gli altri, Nick Amoruso (quello più forte di Higuaìn…), che prevedeva che “non sarà una partita facile per il Napoli, che vivrà un rientro dopo la sosta complicato”, ricordando che “i granata hanno messo in difficoltà tutti”. Parole quasi in fotocopia per Walter Novellino, secondo cui Napoli-Torino “non è una partita facile” perché "il Napoli deve fare attenzione alla sosta” che “fa male alle squadre che sono in buona condizione sia fisica che mentale” e "potrebbe favorire i granata anche sotto l'aspetto psicologico”.
     
    “Il Torino ha le carte in regola per andare al San Paolo e fare una grande prestazione” era invece l’aspettativa di Inacio Pià. E per completare la fiera del doppio ex non poteva mancare Cristiano Lucarelli, anche lui preoccupato della sosta: “dopo la pausa natalizia - il suo pensiero - si fa fatica a giocare contro una squadra come il Torino, che sicuramente non ha passato le feste in maniera felice come i partenopei. Chi vive le vacanze in maniera ‘arrabbiata’ arriva più predisposto a riscattarsi subito”.
     
    Tant’è. Resterebbe poi da trovare un nuovo nome per la rubrichetta. E senza pretesa di fare sondaggi improbabili, lascio qui qualche idea, per chi vorrà dire la sua:
     
    • verba volant
    • io l’avevo detto
    • non ditelo a Boris
    • un titolo diverso ogni volta

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