I corsari di Rafa
Di Antonio Moschella
La differenza stretta tra un pirata e un corsaro intercorreva essenzialmente nell’ aver ricevuto o meno una sorta di autorizzazione da parte di un’autorità. Ad esempio, Francis Drake era un corsaro, in quanto insignito di questa carica dalla regina Elisabetta I. Ecco, quindi possiamo dire che gli azzurri sono dei corsari sotto l’egida di Rafa Benitez, il rivoluzionario sapiente e parco, che prova a cambiare mentalità a una squadra sempre affogata da vittimismo e un’aria alquanto provinciale.
Ieri a Verona i corsari di Rafa hanno riportato la sesta vittoria lontano dal San Paolo. Solamente la Juventus capolista, che ha 11 punti in più, ha fatto di meglio fuori dalle sue mura, vincendo sette incontri, che sono comunque meno di quanti vinti in casa, ossia 8. In totale il Napoli ha raccolto 21 punti fuori casa e 18 davanti al proprio pubblico, il che da un lato lascia un enorme amaro in bocca per quanto lasciato a Palermo, Chievo, Empoli e Cagliari, ma dall’altro evidenzia quanto gli azzurri siano temibili in campo aperto e quanto la capacità di offendere non risenta del giocare fuori casa.
In quest’ottica il test di domenica prossima contro l’Udinese pare decisivo: gli azzurri si troveranno di fronte alla classica squadra di metà classifica che tendono a soffrire. L’assenza di Di Natale sarà sicuramente un fattore importante, ma gli scrupoli non devono farsi sentire. Vincere e mantenere viva la pressione sulla Roma vale quasi quanto lo scontro diretto che avrà luogo tra due mesi.
I corsari di Rafa dovranno dunque imparare a esercitare la stessa prepotenza anche nei confronti degli ‘invasori’ del Golfo. È tutto un processo iniziatico di ricostruzione del fortino San Paolo, ora in decadenza. Pittatina da 20 milioni o no, il Napoli deve tornare a ruggire in casa perché è lì che da sempre nascono i trionfi.