Da Reina a Zapata, le pagelle azzurre della stagione

Callejon una spanna sopra tutti, seguito da Higuain, Mertens e dal portiere spagnolo. Henrique il miglior acquisto di gennaio. Male Zuniga e Britos
  • iamnaples.it

    di Domenico Zaccaria

    Portieri

    Reina 7.5: Tra i migliori portieri del campionato italiano. Uomo spogliatoio, forte tra i pali, fortissimo nelle uscite e impressionante con i piedi. Ha uno stipendio molto alto ma la sua conferma per la prossima stagione sarebbe estremamente importante. Presenze: 43; Gol: -46

    Rafael 6: Peccato per quel maledetto infortunio proprio nella sua gara migliore, quella a Swansea in Europa League. In ogni caso il ragazzo c’è, eccome. Presenze: 11; Gol: -9

    Colombo Sv: Gli altri giocano, lui sta a guardare: è il suo ruolo e lui lo interpreta con professionalità. Presenze: 1; Gol: 0

    Doblas: Sv: Lo ricorderemo più per il nome da telefilm americano anni ’80 che per le sue prestazioni in campo. Presenze: 2; Gol: -2  

    Difensori

    Maggio 5.5: In calo ormai già da alcune stagioni, in questa ha sofferto per il nuovo ruolo imposto dallo schema di Benitez e per un paio di infortuni. Non è più imprescindibile come un tempo e sembra esserne accorto anche lui. Per questo potrebbe cambiare aria dopo il Mondiale. Presenze: 33; Gol: 0

    Mesto 6.5: Rigenerato da Benitez, si è ripreso a tempo di record dal grave infortunio e a fine stagione ha dimostrato di essere pienamente recuperato, persino come difensore centrale. Presenze: 14; Gol: 0

    Zuniga 5: Il peggiore della stagione: per i flirt estivi con Juventus e Barcellona, per il lungo e misterioso infortunio dopo il rinnovo contrattuale, per l’autogol decisivo con il Borussia Dortmund e per il nervosismo mostrato nelle ultime giornate. Lui smaniava per andare al Mondiale e alla fine è stato accontentato, ma ora è decisamente in debito con la società e con i tifosi. Presenze: 8; Gol: 0

    Ghoulam 6: Un po’ come Jorginho, un paio di grandi prestazioni appena arrivato a gennaio e poi una lunga fase di assestamento. E’ il terzino sinistro titolare sul quale puntare per la prossima stagione? Il dubbio resta, soprattutto se Zuniga partirà. Presenze: 21; Gol: 0

    Henrique 7: Alla fine il migliore acquisto di gennaio è stato lui. Paradossalmente meglio da terzino destro che da difensore centrale, in ogni caso jolly prezioso anche in mezzo al campo, quando serve. Si è adattato subito al campionato italiano e ha meritato la convocazione in nazionale. Presenze: 17; Gol: 1

    Reveillere 6: Ha l’aspetto e il passo del dopolavorista più che del giocatore di calcio, ma in fondo ha tenuto botta. E in piena emergenza terzini è stato persino utile.  Presenze: 18; Gol: 0

    Albiol 7: Ha tenuto in piedi la baracca dietro per lunghi tratti della stagione, poi ha accusato qualche comprensibile battuta a vuoto. Per fortuna mentre lui calava è uscito alla grande Fernandez. L’anno prossimo li avremo tutti e due ai massimi livelli contemporaneamente? Magari insieme a un altro grande centrale? E’ quello che si augura Benitez. E anche noi. Presenze: 46; Gol: 1

    Fernandez 7: Il brutto anatroccolo si è trasformato in cigno. E’ evidente che Mazzarri non gli stava simpatico, quindi al suo posto aveva mandato una controfigura. Arrivato Benitez, ha spedito il fratello scarso in Argentina e piano piano si è imposto come titolare inamovibile. Presenze: 36; Gol: 1

    Britos 5: Ecco, con lui invece la trasformazione non è riuscita. Quando la palla passa dalle sue parti hai sempre il terrore che possa fare un errore decisivo: così era con Mazzarri, che l’aveva tanto voluto, e così è rimasto con Benitez. Al difensore uruguayano la costanza non manca. Presenze: 22; Gol: 1

    Centrocampisti

    Inler 6: Il migliore fra le “guardie svizzere” ma più per demeriti degli altri che per meriti suoi. Il solito Inler, insomma, capace di alternare gare fantastiche a prestazioni sconcertanti. L’impegno, sostenuto da una tenuta atletica di altissimo livello, non è mai venuto meno. E infatti Benitez lo ha schierato quasi sempre titolare. Presenze: 45; Gol: 4.

    Dzemaili 5.5: Per essere un centrocampista ha una confidenza con il gol invidiabile. E lo ha dimostrato anche in una stagione in cui ha giocato poco (29) e segnato tanto (6).  Ma l’impressione è che le sue caratteristiche mal si sposino con il modulo di gioco di Benitez e che sarà uno dei primi a fare le valigie in estate.

    Behrami 5.5: Come sopra, con la differenza che lui la porta non la vede mai. Complice un fastidioso infortunio, quest’anno il giocatore dominante a centrocampo, forse il migliore incontrista d’Europa, è stato solo uno sbiadito ricordo. Non è un caso se Benitez continua a chiedere rinforzi a in quella zona del campo: l’impressione è che in mediana la squadra sarà rivoltata come un calzino. Presenze: 33; Gol: 0.

    Jorginho 6: E’ arrivato a gennaio ed è subito sembrato il salvatore della patria: finalmente un regista dai piedi buoni! Il gol del 3-0 alla Roma nella semifinale di Coppa Italia sembrava l’ultimo passo verso la definitiva consacrazione e invece il talentino italo-brasiliano si è un po’ fermato, alternando alcune buone apparizioni ad altre decisamente più timide. Il ragazzo si farà, anche se ha le spalle strette: visto il fisico non da corazziere, la canzone di De Gregori gli calza a pennello. Presenze:19; Gol: 1.

    Radosevic Sv: Due anni in attesa di una vera chance: senza mai far rumore, con la massima professionalità e apprezzabile abnegazione. Ora, però, sarebbe il caso di farlo giocare altrove. Presenze: 9; Gol: 0.

    Bariti Sv: Si è visto più nel calendario ufficiale della squadra che in campo. Presenze: 3; Gol: 0.

    Attaccanti

    Higuain 7.5: Si è calato subito, e nel migliore dei modi, nella nuova realtà che è lontana anni luce da quella madrinista. Ha segnato in tutte le competizioni, ha fatto segnare i compagni e in alcune partite si è dimostrato di un livello tale da essere quasi sprecato nel campionato italiano. In questa prima stagione ha dato quello che la critica si aspettava da lui; per la prossima i tifosi del Napoli gli chiedono di alzare ancora l’asticella per puntare allo scudetto. Presenze: 46; Gol: 24.

    Hamsik 5.5: La peggiore stagione napoletana di Marekiaro alimenta i rimpianti per un’annata che avrebbe potuto essere ancora più gloriosa con un Hamsik ai suoi livelli abituali. Colpa del modulo o di quel maledetto infortunio al piede? E’ il dubbio che ha tolto il sonno ai tifosi azzurri per tutti questi mesi. Certo, l’inizio era stato folgorante e il finale ci ha regalato chiari segnali di risveglio. Il primo acquisto della prossima stagione potrebbe essere proprio lui. Presenze: 41; Gol: 7.

    Mertens 7.5: Un gradino sotto Callejon perché a differenza dello spagnolo ha avuto un ambientamento non facile. Ma appena è esploso ha fatto vedere di che pasta è fatto. Ha un gran piede, punta sempre l’uomo, è veloce e vede la porta. Insomma, un grande acquisto che ha ancora ampi margini di miglioramento. Presenze: 47; Gol: 13.

    Callejon 8: Non ci sono dubbi, la palma del migliore va a lui. Per quanto è costato, per quanto è stato impiegato, per i chilometri che ha macinato e per la capacità di sacrificarsi in copertura senza perdere lucidità in zona gol. La profezia estiva di Benitez si è avverata: alzi la mano chi avrebbe scommesso un euro sulle 20 reti stagionali (in 52 presenze) dell’esterno spagnolo.

    Insigne 7: Una stagione divisa in tre fasi. Ha iniziato alla grande, forte della fiducia di Benitez e della splendida punizione al Borussia; poi ha sofferto oltremodo l’esplosione di Mertens e un’allergia al gol che si era fatta preoccupante; e infine si è ripreso come meglio non poteva, con un finale in crescendo, la doppietta decisiva nella finale di Coppa Italia e le pre-convocazioni per il Mondiale. L’impressione è che per compiere il definitivo salto di qualità Lorenzo deve diventare più incisivo in zona gol: 9 reti in 51 incontri sono ancora poche per uno dotato come lui.

    Pandev 6: Alla fine ne ha messi dentro 8 in 41 apparizioni. Ma più della media realizzativa, non eccelsa ma accettabile, a Goran si imputa sempre la mancanza di continuità. Quando è in vena resta uno degli attaccanti più decisivi della Serie A ma quando gira male la squadra gioca praticamente con un uomo in meno. Certo, il modulo di Mazzarri gli era più congegnale: con Benitez si è sdoppiato fra quello di vice Higuain e quello di vice Hamsik.

    Zapata 6: Sette reti alla prima stagione in Italia, potendo contare su un minutaggio davvero scarso, non sono   da buttare. Certo, i gol e le prestazioni incoraggianti delle ultime giornate non devono farci dimenticare che, per lunghi tratti della stagione, Duvan era apparso inadeguato nel ruolo di vice Higuain. Per capire davvero il suo valore bisogna vederlo all’opera in una squadra che gli garantisca il posto da titolare. Presenze: 22; Gol: 7.

    Allenatore

    Benitez 7.5: Un titulo già al primo anno, tanto per non smentirsi. Una rivoluzione negli interpreti e soprattutto nella mentalità (104 gol in una stagione sono un’enormità) che potrà dare i suoi migliori frutti a partire dal prossimo anno. In Champions League e in Coppa Italia Benitez ha fatto il massimo mentre si poteva ottenere  qualcosa di più in campionato (il terzo posto era l’obiettivo minimo) e forse anche in Europa League.

     

     

     

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