Da Reina a Zapata, le pagelle azzurre del girone d’andata
di Domenico Zaccaria
Portieri
Reina 7: La piazza sognava Julio Cesar e invece è arrivato questo simpatico spagnolo. Guascone, uomo spogliatoio, ma anche buon portiere? Il rigore parato a Balotelli alla quarta giornata ha spazzato via ogni dubbio. Pepe interpreta il ruolo in chiave moderna, ha piedi migliori di molti suoi compagni e para, altro se para. Affarone (soprattutto se non andrà al Barcellona l’anno prossimo).
Rafael 6.5: Impatto da urlo (su De Sanctis) ed esordio da urlo (di Munch) nel 3-3 interno contro l’Udinese. Possibile che l’acquisto di questo giovanotto spaurito avesse convinto il buon Morgan ad accasarsi altrove? Possibile, perché l'ex Santos – complice l’infortunio di Reina – si è subito ripreso e ha blindato la porta. Se Reina va via, il futuro sembra in buone mani.
Colombo Sv: Terzo portiere, panchinaro e felice.
Difensori
Maggio 5: Dov’è finito il Maggio sicuro in difesa e arrembante sulla fascia, capace anche di buttarla dentro all’occorrenza? I tifosi del Napoli e Benitez (che complice un piccolo infortunio lo aveva inizialmente relegato in panchina in favore di Mesto) se lo sono chiesti per tutto l’inizio della stagione. Il nuovo anno sembra aver restituito agli azzurri il terzino destro della nazionale, ma prestazione di Verona deve tornare ad essere la consuetudine e non solo una felice parentesi.
Mesto 7: La vera sorpresa di inizio anno, prima nel suo ruolo naturale (terzino destro al posto di Maggio) e poi addirittura a sinistra dopo l’infortunio di Zuniga. Tanta corsa, grande attenzione in copertura, mai una sbavatura: poi il maledetto crack al ginocchio che ha fatto penare Benitez più di quanto tutti si sarebbero aspettati.
Zuniga 6: Un buon inizio, il rinnovo contrattuale a cifre da top player e poi lo stop per infortunio. A sinistra Camilo manca, eccome…
Armero 5.5: Se il calcio fosse solo un gioco di velocità meriterebbe 8. Invece un ruolo importante lo hanno anche la tecnica di base e l’abilità tattica, e qui l’ex Udinese fatica un po’. Sempre a disagio nel ruolo di terzino, che pure ricopre da anni in nazionale; meglio più avanzato, ma lì Benitez preferisce giocatori con altre caratteristiche.
Reveillere 6: Arrivato per coprire la falla creata dall’emergenza infortuni, paga la lunga inattività, eppure sembra un giocatore su cui poter fare affidamento.
Albiol 7: Acquisto azzeccato, classe e senso della posizione a servizio di una difesa spesso traballante. Avesse a fianco un centrale alla sua altezza il Napoli soffrirebbe molto, molto meno. Negli ultimi mesi ha dimostrato di avere anche un grande senso del sacrificio: avrebbe bisogno di rifiatare ma Benitez non può fare a meno di lui, quindi Raul stringe i denti e va avanti. Resta la curiosità di vedere come se la cava a centrocampo, ma l’impressione è che fino all’anno prossimo la curiosità resterà tale.
Fernandez 6: Mazzarri non lo vedeva, Benitez sì, e il Flaco sta dimostrando che i 3 milioni spesi per lui non sono stati una follia. Tra alcune buone partite e le solite amnesie, Fernandez si sta guadagnando la pagnotta: resta però l’impressione che nel ruolo di titolare serva un giocatore di livello superiore.
Britos 6: Per lui vale un po’ il discorso fatto per Fernandez: qualche buona prova (soprattutto all’inizio, con la perla del gol a San Siro) e le consuete distrazioni. Ottimo come primo o secondo cambio, desta perplessità quando si ritrova a giocare diverse gare di fila da titolare.
Cannavaro 6: Da capitano inamovibile a panchinaro fisso il passaggio è stato rapido e traumatico. Benitez non lo vede, c’è poco da fare; ed è pur vero che quando è stato chiamato in causa - contro Sassuolo e Roma - Paolo ha fatto più danni che altro. Il voto è il risultato della media tra ciò che ha fatto in campo (5) e il comportamento tenuto nei confronti dei compagni e dell’ambiente: lì Cannavaro si è dimostrato ancora una volta un vero capitano e merita un bel 7.
Uvini Sv: Pochi minuti in campo non bastano a ottenere un voto che, per i blogger di Extranapoli, si discosterebbe poco dal 10 (basta vedere i pronostici).
Centrocampisti
Inler 5.5: L’ottimo inizio sembrava aver restituito ai tifosi il centrocampista ammirato ai tempi di Udine. Poi, come lo scorso anno, la flessione e gli immancabili dubbi sulla tenuta (psicologica più che fisica) di Gökhan con una maglia che pesa più di quella friulana.
Dzemaili 6.5: Inizio in sordina e finale in gran crescendo. Anche lui come l’anno scorso, seguendo la parabola inversa a quella del compagno di nazionale, a cui sembra aver rubato nuovamente il posto. Con il minutaggio che ha avuto, 4 gol sono tanta roba. E l’impressione è che Blerim possa dare ancora di più.
Behrami 7: L’unico imprescindibile della rosa del Napoli, forse il miglior incontrista d’Europa. Nell’ultimo periodo i fastidi al piede lo hanno prima limitato e poi costretto a fermarsi. Torna presto Valon.
Radosevic Sv: Per lui solo pochi scampoli di partita. Forse andrebbe mandato in prestito a giocare, ma l’emergenza a centrocampo potrebbe impedirne la cessione.
Bariti Sv: Molti assicurano che il ragazzo si farà, anche se il campo lo ha visto molto poco.
Attaccanti
Higuain 8: Nove reti in 18 presenze in campionato, 4 in 5 presenze in Champions; tanti assist, un grande lavoro per la squadra e un attaccamento alla piazza cementato dalle lacrime contro l’Arsenal. Per dimenticare Cavani, niente era meglio di Gonzalo.
Hamsik 6.5: L’inizio fulminante, il calo e poi l’infortunio. Molti se lo sono scordato, ma da due mesi il Napoli non può contare sull’apporto determinante dello slovacco. Resta però un dubbio: il ruolo di rifinitore lo esalta o finisce paradossalmente per limitarne le capacità realizzative? Il nuovo anno fornirà la risposta.
Mertens 7: “Gioca sempre in verticale: con la testa o con le gambe. Un grande” (Gazzetta docet). Sempre più convincente, il talento belga è già a quota 5 in campionato. Dedicato a chi, dopo il suo acquisto, parlava di 10 milioni buttati.
Callejon 8: Signori, che giocatore: altro che scarto del Real. A settembre Benitez aveva detto: “Da lui mi aspetto tra i 10 e i 20 gol”. C’è chi aveva sorriso, e invece l’esterno spagnolo ne ha già messi dentro 10. E poi, con i suoi mille polmoni, assicura un preziosissimo lavoro di raccordo fra il centrocampo e l’attacco. In una parola: imprescindibile.
Insigne 5.5: Dai Lorenzo, siamo tutti con te. Speriamo che il gol a Verona lo abbia sbloccato: finora, a parte le prodezze contro il Borussia, ci era piaciuto poco. E non solo per quel maledetto “zero” alla voce gol fatti in campionato.
Pandev 6.5: Sembrava destinato a fare panchina fissa e invece, prima come esterno d’attacco, poi come centravanti e infine come rifinitore (il ruolo che predilige) ha già messo insieme 16 presenze. E soprattutto 6 gol, come lo scorso anno a fine stagione. Mica male.
Zapata 6: Nel pieno di un difficile ambientamento, la perla del gol a Marsiglia. Poi poco altro. Certo, davanti ha dei mostri.
Allenatore
Benitez 7.5: La revolution di Rafa ha portato al record di punti in campionato nel girone di andata, oltre a una Champions di altissimo livello nonostante l’eliminazione. Il tecnico spagnolo sembra il vero leader in campo e il condottiero nelle scelte di mercato. Lui è così: se lo scegli, devi metterlo nelle condizioni di sviluppare la sua idea di calcio. Capito, Moratti?