Errico Novi – C’è una cosa che mi aspetto, da questo Napoli: la capacità di tirar fuori la rabbia. In questa stagione abbiamo assistito a eccellenti prestazioni, saggi di bel gioco, colpi di alta scuola che, almeno in certi casi, hanno risolto le partite. Ma la rabbia cieca no, non l’abbiamo praticamente mai vista. Se non, forse, nel primo tempo di Napoli-Borussia, quando i ragazzi di Benitez reagirono con un ruggito da leoni al tentativo dei tedeschi di toglierci il fiato. Ecco, è difficile dire a questo punto come finirà la stagione, come ha scritto giustamente Domenico Zaccaria ci sono almeno quattro diverse “combinazioni”, tra l’esito del campionato e quello della finale di Coppa Italia, ognuna con un suo particolare retrogusto. Ma ci piace pensare che dopo la doppia ingiustizia sofferta contro Porto e Fiorentina, il Napoli abbia finalmente maturato la rabbia per andarsi a prendere quello che la malasorte gli ha tolto finora (vogliamo fare l’elenco? Infortuni pesantissimi e tutti traumatici, girone impossibile in Champions con annessa eliminazione per un autogol di differenza, partite sfuggite per eventi rari come la punizione capolavoro di Calaiò, eccetera eccetera). Ecco, caro Tagliavento, se alla fine sarai riuscito a far venire agli azzurri una tale freva da cambiargli la testa quel tanto che serve, ti saremo persino grati. Riguardo alla partita di stasera va detto che ci troveremo davanti a una squadra spiritata almeno quanto speriamo di essere noi: non è iperbolico dire che il Catania si gioca più della metà delle proprie chances di salvezza. Quindi non sarà facile – e dov’è la novità? Ma appunto, freva vuol dire cazzimma. E verrà fuori. Spiace che questo debba accadere al cospetto di una tra le pochissime tifoserie che possiamo davvero considerare amiche. A voler scommettere su punteggio e marcatori, metterei qualcosa sul 2-1 per noi con reti di Callejon, Lodi e Pandev.
Domenico Zaccaria - E' una partita più ostica di quanto non dica la classifica: il Catania, sia pur rimaneggiato, si gioca la serie A contro un Napoli decimato. Alla fine la spuntano gli azzurri 2-1: Hamsik torna al gol dopo un girone intero, Lodi - da buon napoletano - pareggia, Pandev regala la vittoria a Benitez.
Boris Sollazzo - Il Napoli non può illudersi su un Catania all'ultima spiaggia e infatti non lo fa. Si lotta su ogni pallone, i siciliani dimenticano la fratellanza tra le tifoserie che contro la Juventus li ha fatti cantare un bellissimo "Oj vita mia" e picchiano come fabbri. Quelli in campo, ovvio, non chi sta sugli spalti. Fino al 60imo due pali di Higuain e Raul Albiol ci inchiodano ancora sullo 0-0. Allo scoccare dell'ora di gioco Reveillere fa un fallo su Keko, rigore. Lodi sul dischetto si fa ipnotizzare da Reina, che blocca e rilancia subito Hamsik. Marek parte dalla trequarti, supera due avversari, triangola con Jorginho, poi si invola verso la porta, bruciando sull'uscita il prossimo napoletano Andujar. Rete e gioia indicibile per lo slovacco che si sblocca e piange di gioia. Cinque minuti dopo è proprio un suo passaggio filtrante a regalare a Insigne il raddoppio. Poi, è solo difesa e un Catania arrembante. Forza Napoli, non mollare.
