Adelante Rafa (con juicio)

All'attacco è bello, ma a volte frenare un po' non guasterebbe
  • independent.co.uk

    di Francesco Albanese

    Rafa non si tocca questo è chiaro, del resto su Extranapoli si è già espresso con fermezza Boris Sollazzo (https://www.extranapoli.it/extra-news/campionato/io-sto-con-rafa-benitez-oggi-pi-che-mai). Guardiamo oltre e lasciamo Mazzarri (del quale nessuno disconosce gli enormi meriti) alle sue vedove.

    A Benitez però qualche domanda è il caso di rivolgerla, senza timore di passare per disfattisti. Ad esempio si potrebbe chiedere perché mai con una squadra in evidente affanno fisico e tattico l'opzione "dentro un centrocampista e fuori un attaccante" venga sistematicamente scartata o quasi. Abbiamo capito che il Napoli quest'anno non ha nel DNA la gestione delle gare, ma nemmeno si può pensare di vincere sempre per 4 a 3. Siamo tutti concordi nel ritenere la fase difensiva non all'altezza per grandi traguardi e dunque? Da questa premessa andrebbe tratta la logica conseguenza.

    Attenzione non si sta chiedendo di rinunciare alle quatto punte. Se quella è la strada di Rafa, noi lo seguiremo. Altro discorso però è lo sviluppo delle singole partite. Contro la Lazio avevamo ammirato l'ostinazione nel tenere in campo Armero nonostante i maltrattamenti subiti da Candreva. È comprensibile la volontà di non effettuare cambi punitivi, ma un limite ci vuole. Nessuno ha la presunzione di affermare che con altre sostituzioni si sarebbe vinto contro i friulani, un fatto è però che le scelte di Benitez non hanno portato i frutti sperati. Un pizzico di prudenza in più insomma è auspicabile, almeno fino a quando Mascherano, Ivanovic e un qualsiasi centrale di difesa diverso da quelli ora in rosa non calpesteranno l'erba del San Paolo.

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