Napoli-Genoa 2-1, il pagellone
Rafael 6, Maggio 6,5, Raul Albiol 6, Koulibaly 6,5, Strinic 6,5, Inler 5,5, David Lopez 7, Callejon 7, Hamsik 7, De Guzmàn 6, Higuain 7,5
Gabbiadini s.v, Britos s.v., Zapata s.v.
Benitez 6,5
Calvarese 6 (media tra il 9 per averci restituito le ingiustizie passate e il 3 dell’effettiva prestazione)
Alexis Tsipras 10 (evocarlo porta fortuna al Napoli, sarà lui il laterale di estrema sinistra che ci serviva?)
Si doveva vincere, in qualsiasi modo. Dispiace che la prima volta che il Napoli viene favorito da un arbitro incompetente sia proprio contro i gemelli genoani, ma l’equazione lamentele uguale risarcimento non vale solo per la Roma. Tra l’altro Calvarese e il suo guardalinee più che in malafede sono semplicemente scarsi e in stato confusionale: mancano due falli da ultimo uomo su Higuain e un fallo di mano in area rossoblu su passaggio di Strinic. Sbagliano tutto il possibile, ma siccome non siamo né giallorossi né bianconeri dobbiamo riconoscere che la nostra prima rete è in fuorigioco e il rigore è abbastanza generoso.
Il Napoli, però, gioca bene. Entra concentrato, pur soffrendo l’assenza di Gargano rimpiazzato da un Inler lento e inadeguato, ha almeno 7 palle gol clamorose, due delle quali sprecate da De Guzmàn (anche se la seconda è annullata da una parata in scivolata miracolosa di Burdisso), reagisce bene all’ingiusto 1-1, in cui Iago Falque viene lasciato solo da Goekhan e aspettato troppo da Raul Albiol. Koulibaly giganteggia, Maggio ci mette esperienza e sapienza tattica, Strinic si conferma giocatore solido ed efficace. In mezzo David Lopez non sbaglia nulla, davanti Callejòn si sacrifica e gioca per due, De Guzmàn c’è sempre ma poi non fa mai la scelta giusta, Marek Hamsik sembra essere tornato il calciatore che conoscevamo, con almeno tre aperture poetiche. Higuain fa l’Higuain. Segna d’opportunismo il primo gol, insacca quella palla medica dagli 11 metri che valeva un campionato, cancellando definitivamente gli errori dal dischetto contro Chievo e Atalanta (non dimentichiamo quando ha insaccato i penalty in Supercoppa e in Coppa Italia).
Scusateci amici rossoblu, davvero. Ma ricordatevi che l’anno scorso ci segnaste con una punizione di Calaiò da più di 30 metri. Un controsenso che andava sanato.
(Tania Sollazzo, Francesco Albanese, Dario Bevilacqua, Errico Novi, Boris Sollazzo, Domenico Zaccaria)