Extravascio, il pareggio di Milano commentato da Don Ciro
di Manfredi "Freddy" Adams
Che ve lo dico a fare!? Per tutta la settimana prima della partita a Milano, argomento prencipe nel “vascio” è stato ‘o Sceicco! Chi me l’ha fatto fare? Portai la notizia che si parlava della Società Calcio Napoli in vendita e da mercoledi, quanno traso nel vascio, tutte quante me cantano ‘a canzone “Quanno si bbello a cavallo a ‘stu cammello”… ‘A ggente fore ‘a via, se penza ca stammo sempe a ffà burdello, festini e magnate cunviviali. È accaduto: cu Donna Carla, Donna Lucia, quanno venetteno ‘e gguaglione questa primavera per portare regali ai criaturi sfortunati dell’ospedale Pausilipon. Ma stavota no. Me sfottono e basta! Dicimmo ‘a verità, nisciuno ce crede. Ma nemmeno io, soltanto che volevo condividere con i miei dimoranti questa “scarcioffola” che, se diventerà realtà, cambierà non poco le prospettive della nostra amata squadra. Un nostro amico che purtroppo vive a Roma ci ha fatto sapere che queste notizie spesso scaturiscono per destabilizzare l’ambiente, come è successo alla Roma di Sensi. Fecero tante chiacchiere ma non se ne fece niente!
E meno male ca ‘o sceicco Phas-kaal-ino il marajà ci ha fatto un poco sbariare, pensare ad altro. Prima del tuffo a cufaniello con tutti i miei compagni del “vascio” nella partita di questa settimana, importante per tanti motivi tra cui il ruolo di <<ex>> di entrambi gli allenatori, vi devo dire che è stato un altro fine settimana bellissimo, da camminare a maniche corte, nonostante simmo a ottobre quasi fernuto. Lo dico per tutti gli amici napoletani sparsi per il mondo che non hanno potuto godersi Napoli in questi giorni. Napoli è meravigliosa con la luce: i colori, il Golfo, la gente. Pure i vicoli… e grazie al mio amico Gennaro, ingegnere e manager di successo, ho scoperto che lo diceva anche Goethe!!”Da quanto si dica, si narri, o si dipinga, Napoli supera tutto: la riva, la baia, il golfo, il Vesuvio, la città, le vicine campagne, i castelli, le passeggiate… Io scuso tutti coloro ai quali la vista di Napoli fa perdere i sensi!”.
Bravo ha ditto proprio bbuono! Ce stevamo scurdanno della partita, volevamo goderci fino all’ultimo quest’aria vivace e spiritosa. Ci aspetta l’Inter di Mazzarri, del nostro passato allenatore Walteruccio ‘ncoppa ‘a panchina, che ha lasciato parecchi estimatori qui in città. Va detto che a molti non è piaciuto il modo con cui si è accordato con l’Inter ma altrettanti sostengono che aveva capito che il nostro presidentissimo non avrebbe mai fatto il passo più lungo della gamba e così ha preferito andare da altri. Peccato che quest’altri non hanno nemmeno fatto il passo…. Loro vengono da due sconfitte consecutive, noi da due vittorie.
Solito inizio moscio del Napoli. Ma a San Siro contro l'Inter è sempe stato acussì. Possibile che giocatori così navigati a Milano si intimidiscono in quel modo? Disordinati, senza personalità: ma quanno accuminciammo a giocà? Nessun tiro in porta nel primo tempo, e meno male che l'Inter nunn'ha saputo approfittare sennò due gol ce li poteva fare tranquillamente. Il palo di Hernanes ci avrà scetàti? Sembra di si perché Insigne prende subito un palo ed il Napoli sembra più propositivo. La partita sembra decollare, finalmente se vede nu pressing, n'azione, e Callejon punisce i nerazzurri con un tiro dei suoi. Manco 'o tiempo e dicere goooool che l'Inter pareggia sulla solita dormita 'ncoppa a calcio d'angolo. Sembrava fatta, mancavano dieci minuti alla fine, mannaggia. Ma fermi tutti, la partita ancora nunn'è fernuta! A pochi secondi dalla fine il meno attivo dei nostri fa un assist perfetto per il migliore in campo Callejon e da torero triste sfodera un sorriso che contagia pure noi a casa. Tutti a festeggiare, siamo al 90' abbiamo vinto, abbiamo scavalcato posizioni in classifica....
Ma purtroppo ci eravamo scordati la dormita generale sui cross: dopo 20 secondi l'Inter pareggia un'altra volta. Che sconforto, che struggimento... Avimmo jettato 'na partita!! Che peccato, mi sa che don Rafele 'ncoppa 'a panchina deve lavorare sulla cattiveria che a Napoli chiammammo "cazzimma". Ha dimostrato che di Napoli e dintorni conosce tante cose, ma adesso, se vuole far crescere la squadra, deve assimilare questa bella parola verace ed insegnarla a quelli che non sanno mozzicare le caviglie degli avversari. Ecco, la prossima partita vorrei vedere più determinazione, vulesse vedè ùnnece mastini cazzimmusi!