Le pagelle di Napoli-Sampdoria 3-0
di Boris Sollazzo
Meret 6,5: Alex è sempre in posizione, forse tra le tante qualità è quella più evidente. Tutto sembra facile, non fa parate per i fotografi ma è dove deve stare. Mezzo punto in più per l’uscita bassa a metà area su Quagliarella, con la spalla che si infortunò esposta.
Alé Alé Alex.
Hjsay 6,5: a volte sbaglia il tempo, attende troppo, è involuto. Ma oggi è attento, concentrato, essenziale. La panca gli ha fatto bene, a fine partita fa pure due giocate interessanti.
El Cid Hjsay.
Koulibaly 7,5: perfetto dietro, entusiasmante nelle sue discese offensive, prepotente sia centralmente che sulla fascia. Commovente l’urlo dello stadio quasi vuoto che voleva il rigore del 3-0 lo tirasse lui. Rischia un gol da bomber in inserimento e uno su tiro da media distanza. Dovrà arrivare questa rete benedetta. Manca dallo Stadium, che dolore.
Il corsaro nero.
Maksimovic 6: sbaglia molto, ma in modo innocuo, nel primo tempo, fuorigioco in attacco compreso sul possibile terzo gol. Nel secondo si assesta, riesce a trovare una posizione migliore e fa anche un bel recupero su un’azione simile a quelle che lo avevano visto uccellato da Piatek.
Forse è il Maksimovic che può dare, almeno da centrale.
Mario Rui 6,5: è il nostro calabrone, vola senza sapere di non potere. Dribbla e tira - a momenti fa un eurogol - pur non avendone i mezzi tecnici. E ci mette sempre la grinta, l’attenzione tattica, è anche concentrato in difesa. Impossibile non volergli bene.
Portogallo da combattimento.
Callejon 7: un lavoro di copertura buono e qualche metro guadagnato in avanti dove spesso, in fase attiva, porta il Napoli a un 4-3-3 sarriano. Ma, soprattutto, due grandi assist: il primo grazie a un’apertura sontuosa di Hamsik, con Milik a dettargli il passaggio, il secondo con un filtrante. Il gol contro la Lazio sembra averlo sbloccato.
José, José… il suo ruolo che cambia.
Allan 6: meglio che a Milano, ma non era difficile. Non gioca male, si impegna, ma colpisce il fatto che non conquisti né tenga le palle che solo poche settimane fa azzannava, proteggeva leoninamente.
Ci vuole Pazienza. Michele, se continua a giocare così.
Hamsik 10 e lode: gioca forse la sua migliore partita della stagione. L’apertura sul primo gol, con il suo classico lancio con coordinazione sghemba, è qualcosa che se la faceva Iniesta si urlava al Pallone d’Oro. Spesso contestato a sproposito e sottovalutato (anche dal sottoscritto), il suo ritorno tra i titolari si sente eccome. E pare sia la sua ultima al San Paolo, la standing ovation e il bacio alla maglia sono da lacrime (e fa male pensare che fossimo così pochi sugli spalti a salutarlo).
Il voto è per tutta la sua carriera napoletana. Sperando che continui, perché io senza il capitano non so stare.
Non ce la faccio, troppi ricordi.
Zielinski 7: sembra tornato. E soprattutto non si nasconde, tenendo alta la squadra e il centrocampo tranquillo nella costruzione. Si inventa anche belle giocate - tra cui la determinante scorribanda del 2-0 che spezza la partita - e meritava più fortuna vicino all’area. Ma da tre-quattro partite sembra in lenta ma decisa crescita. Mezzo voto in più per il rigore conquistato con un tiro dei suoi.
Ora tocca a te, Piotr.
Insigne 6,5: finalmente torna al gol. E lo fa con un’azione simile - ma più sporca - al gol contro la Fiorentina. Quando fa le cose semplici, riesce a essere decisivo. Poi si impegna, gioca bene, ma non esagera. Bellissimo l’abbraccio con Carletto nell'esultanza, ora speriamo sia più lucido senza l’ossessione di segnare.
La 24 non si tocca.
Milik 7: fa un gol da bomber, attaccando lo spazio. Poi fa massa lì davanti, tiene alta la squadra, lascia il rigore a Verdi con una generosità non scontata, visto che se la gioca per la classifica cannonieri. Ma voialtri continuate a dire che non è un 9.
Un gol a partita.
Diawara 6: a pensare che dovrà sostituire Hamsik tremano le gambe a tutti, pure a lui. Però oggi gestisce in tranquillità.
Verdi 6: provateci voi a tirare un rigore così appena entrato. Un’arma in più.
Ounas sv: fa presenza.
Ancelotti 7: mette un 11 da scorso anno. E li fa giocare in modo simile. Concede ad Hamsik la standing ovation ed è chiarissimo sulla trattativa. Non è facile gestire il post Milan e il pre partenza di Marek, l’Allan desaparecido e un Insigne dolente. Napoli-Samp era una trappola e lui la evita. Quindi bene così.