Il pagellone di Sassuolo-Napoli
Rafael 5,5. Zuniga 6 Albiol 5,5 Koulibaly 6,5 Britos 5,5, Gargano 6,5 David Lopez 6, Callejòn 6,5 Hamsik 5 Insigne 5,5, Higuaìn 6.5. De Guzman 5,5 Zapata 5,5 Jorginho 5. Benitez 6.
Vincere soffrendo. Questo si chiedeva al Napoli nel lunch time della quinta di campionato. Dopo gli orrori ed errori visti nelle prime quattro partite serviva il riscatto per placare i bollori di una piazza che dopo il presidente aveva messo Benitez sulla graticola. Rafa si affida all'undici che in questo moomento offrepiù garanzie difesive, per lo spettacolo ci sarà tempo. In campo va la squadra di Udine, con l'unica eccezione di Zuniga che si sistema a destra al posto di Maggio. Insomma un Napoli di sciabola più che di fioretto che ne primo tempo premia le scelte del suo allenatore con una prestazione convincente. A mancare è soltanto un po' di precisione soto porta, ma le scelte di Rafa pagano. Andanto in vantaggio con Callejòn il Napoli non riesce però ad assestare il colpo del ko. Hamsik vaga a vuoto, Insigne non è mai lucido e Higuaìn, prezioso nel rifinire manca nelle stoccate. Il Sassuolo prende coraggio e nella ripresa attacca di più, guadagna metri e prova a far male ala difesa azzurra sempre un po' balbettante. Il Napoli si aggrappa a Koulibaly che fa gli straordinari mentre Britos, ma soprattutto Albiol, proprio non ce la fanno ad infondere sicurezza al reparto. Capitolo a parte per i cambi. Nessuno dei nuovi entrati offre un contributo apprezzabile, con il Sassuolo tutto in avanti il Napoli non riesce a ripartire in contropiede spesso a causa di banali errori in fase d'impostazione. Rafa vede tutto e infati al triplice fischio si fionda da Jorginho per dirgliene quattro. Per le ulteriori valutazioni ci sarà tempo, le prossime partite ci diranno se la crisi è archiviata o se questi tre punti saranno stati soltanto incidentali.
(Francesco Albanese)
Rafael 4,5, Zuniga 6,5, Koulibaly 6,5, Raul Albiol 5, Britos 7, Lopez 6, Gargano 7, Callejón 7, Hamsik 6,5, Insigne 6, Higuain 6,5
De Guzman 5,5, Zapata 5,5 Jorginho 5,5
Benitez 5,5
Bisognava rivincere per tirare su la testa. Bisognava vincere contro una diretta concorrente. Meno 34 punti, da fare in 33 partite. Va bene così.
Per il resto, ci si chiede comunque cosa stia succedendo. Benitez fa tre sostituzioni persino più folli di quelle contro il Palermo: risparmi Higuain contro i rosanero, poi lo sostituisci a venti dalla fine contro il Sassuolo; poi nel momento di maggior pressione, anche fisica, degli uomini di Di Francesco, entra fuscello Jorginho per l'ormai solito migliore in campo Gargano. Non parliamo di De Guzman per Hamsik: qualcuno ha capito in che ruolo gioca l'olando-canadese?
La squadra cerca di essere più attenta, più ordinata, più grintosa. Ci prova.
Sempre lenta nell'esecuzione e nel pensiero, ma per fortuna ci pensa Higuain, che ormai gioca alla Totti (non segna mai ma risolve sempre) a mandare in gol Callejón, nel solito modo. La squadra ad abbracciare José, ci mette parecchio: preferisce il Pipita.
Firmiamo tutti un appello: Rafael in primavera. Non nella squadra giovanile, è proprio che non lo vogliamo rivedere prima di quella stagione. Datemi Andujar, Colombo, Contini, chi volete. Riprendiamoci Doblas. Ma nel giorno in cui non si fa bucare, Rafael mostra la sua pochezza: vi chiedevate perché non usciva mai? Guardate la partita di oggi. Per un tempo a Swansea in cui ha fatto miracoli, abbiamo lasciato andar via Reina. Da ammazzarsi.
Raul Albiol ormai è un caso clinico. Quindi non mi sembra giusto parlarne male, non si infierisce sugli infermi. Ma ricoveriamolo in tribuna e convinciamo Grava a tornare al calcio giocato.
Koulibaly se la cava, Lopez si impegna, Insigne è utile, Hamsik ce la mette tutta.
Ma la cosa sconvolgente è che Britos fa una gran partita. E di aver scritto questo, forse, non perdoneremo mai Rafa.
(Boris Sollazzo)