Napoli-Udinese, O’ Trammammuro: chi sale e chi scende

Andujar il migliore, ma dalla partita di Coppa Italia sono emerse soprattutto note negative. Impresentabile la coppia di difensori centrali Henrique-Britos, irriconoscibile Mertens, Benitez in confusione
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    di Domenico Zaccaria

    SU: MARIANO ANDUJAR – Il migliore, non solo per il rigore decisivo. Tiene in piedi una squadra traballante con una serie di grandi interventi (prodigiosi quelli su Fernandez e Kone) ed è sempre sicuro nelle uscite. Sicuri che sia il caso di farlo riaccomodare in panchina?

    SU: MAREK HAMSIK – Gioca male, ma il gol del 2-1 è una perla. “Una svolta”, l’ha definita Benitez. Speriamo. E sul rigore è freddo e preciso.

    SU: GIANDOMENICO MESTO – Se stiamo qui a parlare di un turno (faticosamente) superato lo dobbiamo anche a lui. Il salvataggio sulla linea in scivolata ha ricordato quello di Grava in Napoli-Lecce di 4 anni fa. Per il resto, ordinaria amministrazione con qualche patema di troppo. Come tutti i suoi compagni, del resto.

    SU: JORGINHO (DAL DISCHETTO) – Mica facile presentarsi dagli undici metri dopo che un tuo compagno ha già sbagliato in precedenza e sul risultato di 0-1. Jorginho ha ricordato a tutti, anche a Benitez, che nel Verona il rigorista era lui: e lo ha ribadito più tardi, ancora dal dischetto, nella serie decisiva.

    GIU’: JORGINHO (IN CAMPO) – Ora il problema è che, rigori a parte, poi devi anche giocare in mezzo al campo. E qui, per Jorginho, iniziano i guai. Chi l’ha visto? Fino alla sua sostituzione il povero Gargano ha dovuto correre, contrastare, rubare palla agli avversari e impostare. E il compagno di reparto? Non pervenuto.

    GIU’: DRIES MERTENS – Passi il rigore sbagliato a freddo dopo soli 3 minuti. Passi anche l’errore dal quale nasce l’azione dello 0-1. Ma il colpo di testa mandato alto a due metri dalla porta – che avrebbe chiuso il discorso qualificazione – poteva costare davvero caro. Fossimo usciti, la responsabilità maggiore sarebbe stata di Mertens. Che continua ad essere l’ombra del giocatore ammirato l’anno scorso.

    GIU’: MIGUEL ANGEL BRITOS – Lo schema dell’Udinese è chiaro sin dai primi minuti: lancio lungo verso Britos sperando in una sua sponda per gli attaccanti bianconeri: cosa che si verifica con una puntualità quasi disarmante. Lento, impreciso, svagato: l’errore all’inizio del primo tempo supplementare sul quale salva Mesto è imperdonabile.

    GIU’: HENRIQUE – Come il compagno di reparto: mai sicuro. Come Mertens: l’ombra del giocatore dell’anno scorso. Almeno, dopo la serata di ieri c’è una certezza: la coppia di difensori centrali Britos-Henrique è improponibile. A tutti i livelli, forse anche nella partitella del giovedì.

    GIU’: RAFA BENITEZ – Pur in superiorità numerica, in casa e con due rigori a favore la squadra fa una fatica pazzesca. Nei supplementari l’Udinese domina e Rafa non trova le contromisure. Tardivo l’ingresso di Higuain, mentre sull’1-1 si convince a far entrare Koulibaly; poi cambia idea sul 2-1 (non era quello il momento di rinforzare la difesa?) mentre sul 2-2 sembra di nuovo intenzionato a puntare sul difensore francese, salvo poi accorgersi che in questo modo non sarebbe più entrato Higuain…Insomma, le cose sono due: o erano mosse per confondere Stramaccioni o Benitez era un po’ in confusione. Propendiamo per la seconda.

     

     

     

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