“Michu può fare benissimo con Higuain”
di Antonio Moschlla
Miguel Pérez Cuesta, meglio conosciuto come Michu, viene dalla Spagna via Galles, per esplicita richiesta del suo compatriota Rafa Benitez. Mezzapunta capace di disimpegnarsi anche come terminale d’attacco, è un calciatore poliedrico e disciplinato tatticamente, come possono assicurare Antonio Rivas e José Ramón Sandoval. Il primo ha il merito di averlo fatto debuttare a soli 17 anni nel Real Oviedo, mentre agli ordini del secondo, con la maglia del Rayo Vallecano, il mancino spagnolo ha portato a termine la sua miglior annata, mettendo a referto 17 reti in 39 partite nella stagione 2011-2012. Entrambi lo conoscono bene: Rivas lo ha visto fiorire in un momento difficile per la squadra della sua città e Sandoval lo ha fortemente voluto a Madrid, città natale dell’attuale tecnico del Napoli.
Il primo incontro tra Michu e Rivas risale al 2003, quando il Real Oviedo, dopo essere fallito, era stato retrocesso in Tercera División, l’equivalente di una Serie C2 italiana. “Molti calciatori della prima squadra erano andati via e io, dovendo arrangiarmi con il materiale a disposizione, notai subito questo giovanissimo già molto alto e prestante, abile nel gioco aereo e con qualità superiori ai suoi compagni”, asserisce Rivas, che all’inizio lo schierava in mediana per fargli imparare a svolgere entrambe le fasi. “In seguito mi resi conto che la sua caratteristica migliore era l’inserimento, quindi lo spostai in avanti, dietro la prima punta”. Dopo l’addio all’Oviedo nel 2007, Michu milita 4 anni nel Celta, squadra nella quale non spicca in fase realizzativa, ma viene notato da Sandoval, già tecnico del Rayo Vallecano che alla fine della stagione 2010-2011 sarebbe stato promosso in Primera División. La scintilla era scoccata durante lo scontro diretto tra Celta e Rayo, e Sandoval lo contatta personalmente una volta raggiunta la promozione.
“Lo chiamai al telefono per proporgli di venire al Rayo e mi chiese del tempo per rifletterci. Era notevolmente sorpreso del mio interesse dato che al Celta non aveva certo brillato, ma io avevo notato i suoi movimenti e la sua disciplina tattica”. Il suo spirito di sacrificio lo aiuta a integrarsi facilmente nel gruppo e a farsi benvolere dai tifosi. Inoltre, inizia a segnare con frequenza. “Le prime due partite lo schierai da centravanti e al secondo incontro, a Getafe, andò a segno. Poi lo spostai dietro la prima punta ed è in quel ruolo che da il meglio di sé”. Con queste parole Sandoval risalta le qualità di Michu come mezzapunta: “Lui si esprime al meglio quando ha un punto di riferimento avanti a sé. Se ha fatto bene con Diego Costa non vedo perché non possa fare ancora meglio con Higuain”.
Il rapporto tra Michu e Sandoval è ancora oggi intenso. Il calciatore asturiano, una volta ufficializzato il suo passaggio al Napoli, ha contattato personalmente via WhatsApp il suo ex allenatore, con un messaggio che recava le seguenti parole: “Grande, alla fine ci sei riuscito, vado a giocare al Napoli. Sappi che sei invitato a casa mia quando vuoi”. Con queste parole Michu ha voluto ringraziare il suo mentore, colui che maggiormente ha puntato su di lui quando ancora era uno sconosciuto. Nelle parole dell’ex tecnico del Rayo risuona ancora l’emozione per la doppietta al Bernabeu contro il Real Madrid, ma non solo: “Si tratta di un eccellente professionista che dà tutto per la maglia che indossa. Nell’anno in cui l’ho avuto a disposizione ha saltato solo un allenamento perché io l’ho obbligato, non volevo venisse ancora infiltrato con antidolorifico. Anche in questo si nota la sua enorme dedizione alla squadra”.
(Fonte: il Mattino)