L’importante è non perdere (l)a Trebisonda
di Alessandro De Simone
Rieccoci. Benitez non capisce il calcio italiano, perché Rafael e Britos, certo che con una campagna acquisti migliore, Strinic non è da Napoli, il rinnovo, Higuain nervoso, il cambio di Hamsik…
Continuo? Inutile, tanto si dovranno sentire le stesse cose ancora in altre occasioni. Ogni volta che il Napoli perde una partita. Cosa oltretutto assai rara ultimamente. Per l’esattezza, negli ultimi dieci match, gli azzurri hanno collezionato otto risultati positivi, compresi due passaggi del turno in Coppa Italia e la conquista della Supercoppa Italiana ai danni della Juventus. La stessa Juventus ci ha poi sconfitti, partita che ricordiamo tutti sin troppo bene, tra fuorigioco e gol annullati per cariche fantasma.
Il problema del Napoli di Benitez sta proprio nelle sue qualità. Una squadra capace sempre di stupire, nel bene e nel male. Possiamo battere chiunque, e prenderle come un pugile suonato dall’ultima in classifica. Cosa, oltretutto, non accaduta, perché il Palermo è una signora squadra, con una coppia d’attacco devastante, che ha dato filo da torcere a molti durante questo campionato. E che ha avuto anche il vantaggio di poter imporre il suo velocissimo gioco di rimessa grazie a uno sciagurato infortunio del nostro povero Rafael, portiere il cui destino è scritto nel cognome, un Cabral espiatorio perfetto, il Benjamin Malaussene dell’area piccola.
Intendiamoci, l’ha fatta grossa, ma è anche quello che ci ha fatto vincere la Supercoppa, e non solo per i rigori parati.
Ma l’Italia, si sa, è la patria della memoria corta. A questo proposito, meglio allora proiettarci nell’immediato futuro, dato che abbiamo un’altra competizione da onorare. Già, la terza, l’Europa League, siamo ancora in corsa anche lì, con una difficile trasferta in Turchia, dove le condizioni ambientali possono sempre molto più delle effettive qualità della squadra.
Allora ben venga la sconfitta con il Palermo, e anche il modo clamoroso con cui è arrivata, se può servire ad avere una squadra più motivata e concentrata per il primo incontro del doppio confronto europeo. Perché superare il turno, e magari anche il successivo, significherebbe mettere punti in cascina in chiave ranking UEFA, e magari sperare in un preliminare di Champions fregiandosi della seconda fascia.
Esatto, preliminare, perché per quanto la Roma stia facendo del suo meglio per levarci il pensiero, al momento siamo terzi e dobbiamo sperare di arrivare almeno così al termine del campionato. E se preliminare dovrà essere, speriamo in un sorteggio più fortunato. Che aiuti però l’audacia che metteremo nell’andare avanti il più possibile nella “Coppetta” europea. Che comunque non farebbe schifo da mettere in bacheca.
L’importante è non perdere (l)a Trebisonda. Ma per fortuna questo succede più facilmente a chi fa comodo vedere tragedie napoletane. Rafa e i suoi ragazzi hanno dimostrato di sapersi rialzare ogni volta.