Insigne va in Brasile, Maggio resta a casa. Il sogno di Lorenzo diventa realtà
di Boris Sollazzo
Lo avevamo detto, noi di Extranapoli. Insigne doveva andare in Brasile: per questioni tattiche e tecniche, ma anche per la sua maturazione definitiva. Per l'Italia, ma anche e soprattutto per il Napoli.
Tutti i test lo davano atleticamente così in forma da surclassare gli altri 29 compagni, il finale di stagione lo aveva incoronato come risolutivo e vincente, le statistiche ce lo hanno restituito come l'attaccante che più palloni ha recuperato tra i pari grado del suo reparto, in tutta la serie A, e il tabellino della finale del 3 maggio ci ha detto che Marek Hamsik ha alzato la Coppa Italia grazie alla sua doppietta decisiva. E' stato un anno bello e difficile, esaltante e faticoso, nervoso e potente. Di quelli che ne valgono dieci: il Magnifico ci ha fatto vedere il suo meglio e il suo peggio, ha inveito (con ferma rabbia, non mancando di rispetto) verso i propri tifosi, li ha fatti godere nei match più belli, dal Borussia alla Fiorentina. Si è lamentato del nuovo ruolo, ma coprendolo con dedizione e efficacia.
Ma ai giornali questo non bastava: tutti lo davano fuori dai 23 che dovevano attraversare l'oceano per cercare di vincere la Coppa del Mondo. Tutti. Lui ha letto tutto e non si è scoraggiato neanche ieri, quando a Craven Cottage, nello stadio del Fulham, è rimasto in panchina. Come cinque dei sei compagni che oggi si sono visti negare visto e biglietto aereo per il Brasile. Molti gli avevano predetto il posto della beffa, il ventiquattresimo: dopo le parole al miele dell'allenatore della Nazionale per Giuseppe Rossi, si scommetteva che Lorenzo ne sarebbe stato la riserva fino al 15 giugno, per poi vedersi su un aereo Manaus-Napoli dopo Italia-Inghilterra, essendo quello il termine ultimo per un'eventuale sostituzione per infortunio. No, Cesare Prandelli se n'è fregato del subdolo razzismo dei quotidiani nordisti, a cui un napoletano in azzurro va di traverso. Non si è fatto condizionare dall'affetto e dal trasporto per un campione come Rossi che ha fatto di tutto per andare in Brasile, a prezzo di enormi sacrifici (dispiace, lo meritava: ma contro l'Irlanda è stato evidente il suo disagio fisico e tecnico). E ha chiamato un uomo che gli consente di fare ben tre moduli e l'unico giocatore del reparto d'attacco che ha, grazie a Benitez, una buona fase di copertura.
Fuori Destro (tre centravanti non avevano senso), Romulo per i problemi fisici non del tutto risolti, Maggio (che se l'è giocata fino alla fine con Pasqual, poi entrambi hanno lasciato il passo a Darmian: Christian paga l'età e una stagione altalenante, fisicamente e tecnicamente), ovviamente Montolivo. A far da riserva, Ranocchia, il che fa capire quanto sia precario lo stato fisico dei nostri difensori, trova infine posto Verratti proprio per la rottura della tibia sinistra del pupillo di Prandelli e persino Marco Parolo, che così si consola dell'ingiusta esclusione dall'Europa League del suo Parma.
Ma Napoli festeggia per Lorenzo Insigne: a Brasile 2014 non va solo un giocatore del Napoli, ma un napoletano. Un figlio del vivaio nato dalla rinascita. Un giovane scoperto e cresciuto in tutti questi anni. E come nel caso di Henrique, va riconosciuto che l'insperata convocazione è anche, se non soprattutto, merito di un Rafa Benitez che ha saputo far crescere il fantasista di Frattamaggiore rendendolo un attaccante moderno. Alla faccia di procuratori imp(r)udenti che già gli imputavano l'esclusione.
Forza Lorenzinho, buon viaggio! E ora conquista il posto da titolare anche in questa Italia balbettante e torna più forte e felice per una nuova avventura europea con il nostro Napoli.
Questo l’elenco dei convocati:
Portieri: Buffon (Juventus), Perin (Genoa), Sirigu (Paris St. Germain);
Difensori: Abate (Milan), Barzagli (Juventus), Bonucci (Juventus), Chiellini (Juventus), Darmian (Torino), De Sciglio (Milan), Paletta (Parma);
Centrocampisti: Aquilani (Fiorentina), Candreva (Lazio), De Rossi (Roma), Marchisio (Juventus), Thiago Motta (Paris St. Germain), Parolo (Parma), Pirlo (Juventus), Verratti (Paris St. Germain);
Attaccanti: Balotelli (Milan), Cassano (Parma), Cerci (Torino), Immobile (Torino), Insigne (Napoli).
Riserva: Ranocchia