Dieci motivi per cui ci meritiamo Godin
di Boris Sollazzo
Intendiamoci, non sono d’accordo con giornali e media in generale che alimentano le illusioni dei tifosi, parlando di scudetto e delle magnifiche sorti e progressive del nostro Napoli. Lo trovo un tranello di bassa lega, un modo per alleggerire dalle pressioni una Juventus che, visti i suoi standard, ha subito un piccolo terremoto in questo calciomercato; per tener tranquilla una Roma che sta portando a casa una rivoluzione che si sta rivelando redditizia in termini tecnici e finanziari (hanno venduto due giocatori scarsi e uno indisciplinato a 110 milioni di euro guadagnandone di migliori, come testimoniano le ottime partite con PSG e Juve) e infine, soprattutto per dare al Milan l’opportunità di crescere e viaggiare a fari spenti. Siamo insomma gli utili idioti necessari a far star tranquilli i presidenti che hanno dovuto risolvere problemi di bilancio e spogliatoio: di solito questo ruolo lo lasciavano alla Roma, quest’anno tocca a noi nonostante Milan, Juventus e Roma siano più forti come rose e l’Inter si annuncia come una sorpresa grazie al solito Spalletti.
E a giudicare dai commenti sui giornali e sui social ci stiamo cascando. Però, davvero, di tutta questa rabbia, ci sono una decina di cose che non capisco.
- Hanno ammazzato Pepe, Pepe è vivo. Fa un miracolo nel primo tempo, tutti a batterci il petto e a riscoprirlo sexy come un tempo. Si prende tre retropassaggi in un’azione che avrebbero portato Szczesny all’autorete e dallo psicologo e facciamo finta di niente. Torres svirgola, tanto che tira dalla parte opposta in cui guarda, ed ecco che torna il pippone senza riflessi. Pepe Reina è l’unico portiere possibile in un Napoli che gioca così, l’unico che sa essere il terzo centrale difensivo, il libero di una difesa a zona, il regista arretrato (ripescatevi il colpo di testa all'ultimo di Koulibaly con cui quasi pareggiavamo contro l'Atletico: assist da 60 metri del nostro portierone). Quando Pepe sbaglia, spesso sta coprendo un compagno fuori posizione. Ma questo non lo notiamo, perché se c’è un pippone c’è sempre anche un pappone. Che è tale sia perché non lo rinnova, sia perché non ne compra un altro. Eppure in società l’unico a dire che avevamo un problema portiere è stato proprio ADL. Per dire: in uno dei tre casi avrà ragione? #compraciOblakAurelio
- Higuain via con la clausola. Maledetto pappone! E’ da società piccole farsi fottere con le clausole! Pure se l’ha messa alta, che significa, voleva arricchirsi!
Andatelo a dire al Barcellona, a Valverde, a Bartomeu. Novanta milioni di euro per uno che ha 29 anni e mezzo e non è neanche il centravanti più forte del mondo in confronto ai 222 per un 25enne che si dice sia il numero 3 del mondo in assoluto, forse il numero 2: direi che è una proporzione persino svilente per il brasiliano. - La Roma vende cinque giocatori. Compra un turco sconosciuto (anche se fortissimo, viste le prime partite), un olandese infortunato, un danese 19enne, un terzino ex laziale 32enne, un titolare e una riserva del Sassuolo, un volenteroso messicano. La Juventus, è vero, porta a casa Douglas Costa e Bernardeschi, si fa dire di no da mezza Europa (l’ultimo è Matic, ma sui giornali si parla solo di Berenguer) e si fa salutare con l’altra mano da Dani Alves, che li ridicolizza con giudizi feroci, e Bonucci, che solo sei mesi fa parlava di voler essere una bandiera. L’Inter ha speso 90 milioni di euro per due carneadi genoani e uno slovacco che vestiva doriano, poi ha pagato la clausola per Vecino e comprato Borja Valero. Via Banega e diverse pippe che con un gioco di plusvalenze per cui avremmo dato del magliaro al nostro presidente, hanno evitato problemi con il fair play finanziario. Comunque pochino per recuperare dal settimo posto, almeno sulla carta (la verità è che basterà la cura Spalletti).
Eppure il problema è il Napoli, siamo noi ad aver fatto un calciomercato infame soprattutto secondo i tifosi: abbiamo confermato tutti, abbiamo comprato pure benino. Certo, fa male pensare a Dumitru, Maiello, Dezi, Roberto Insigne, Lasicki, De Guzman, Grassi lontano da noi e pensate che quel pappone vuole venderci pure Giaccherini, Strinic, Pavoletti, Zuniga, Rafael, Tonelli e Zapata. Più noti al mondo come i magnifici 7. - Perché dovremmo vincere lo scudetto? Per il famoso detto squadra che perde e arriva terza non si cambia? E perché dobbiamo criticare Sarri o i giocatori? Per essere comunque a un livello altissimo nonostante valgano singolarmente forse il quinto posto? Hanno rinnovato, tutti, perché sanno che con questo gioco, con questi schemi, con questo mister daranno il 30% in più (e guadagneranno altrettanto, faranno più presenze in nazionale, avranno quotazioni più alte). Ma come competere con chi può spendere 40-50 milioni di euro cadauno per giocatori che non sono nemmeno tra i primi 10 e forse neanche 20 del mondo? Non è colpa di nessuno: arabi e cinesi non hanno mai bussato alla nostra porta, rassegniamoci. E Aurelio De Laurentiis, con i rinnovi che portano a più di 100 milioni di euro il monte stipendi, è andato ben oltre le sue possibilità (e abitudini).
- Perché continuiamo a usare la maglia gialla che porta più sfiga di un giornalista che dice “è fatta, mancano solo le firme” quando si parla di acquisti o cessioni del Napoli? L’Arsenal non ci è bastato? Ricordo a tutti che quella maglia ha smesso di portare fortuna nel 2014. C’erano ancora Benitez, David Lopez e pure Doblas, Reveillere e Bruno Uvini. Per dire.
- Con Mazzarri e Benitez era un coro di “giochiamo malissimo! Vergonia!1!11!". Si vinse con loro, ma si parlò di “coppette”. Ora è tutto un coro “giochiamo bene e perdiamo” e c’è anche chi benedice il Cholismo, filosofia calcistica che unisce il 4-4-2 al 41 bis. Decidetevi, vi prego.
- Giuro che ho letto vari che suggerivano di vendere Milik. Per un rigore sbagliato. Ai tempi dei social Diego l’avremmo fatto fuggire a gambe levate dopo l’errore contro il Tolosa.
- Difendiamo a uomo. Pazienza se le statistiche dicono che non vi son percentuali significative di differenza di reti subite tra chi usa un sistema o l’altro. E lo stesso vale per lo schema misto. E peccato che a zona si sia sostanzialmente costretti a marcare in due casi: quando hai giocatori bassi e quando non hai campioni nel reparto arretrato. Vi dice qualcosa?
- Prima di disperarsi per la sconfitta con l’Atletico, avete notato, sì, che noi dopo i famosi 60 minuti di alto livello abbiamo cambiato anche il massaggiatore e loro solo un giocatore? E che prima del pareggio già cinque giocatori azzurri avevano preso la via della panchina?
- “E la seconda rata di Higuain? Perché non la spendono?”. A questi geni della finanza consiglio di sommare gli acquisti dello scorso anno a quelli di quest’estate. Ricordando che Maksimovic e Rog erano in prestito, non è che i riscatti differiti deve pagarli solo la Roma.
Ve lo meritate Godin.