Scopriamo l'Arsenal: i ragazzi ora vogliono vincere
di Luigi Vittucci
I ragazzi sono diventati grandi. Almeno così sembra a giudicare dall'avvio di stagione dei Gunners.
Pur mantenendo quel gioco spumeggiante, che ha contraddistinto la gestione Wenger degli ultimi anni, l'Arsenal comincia a fare sul serio anche dal punto di vista dei risultati. Comanda la Premier con 15 punti davanti ai più quotati rivali del Tottenham, alla coppia milionaria Chelsea-Manchester City e al mostro sacro United. Eppure a inizio stagione, dopo il ko interno con l'Aston Villa, i tifosi pensavano di rivedere il solito film: i Gunners divertono, gli altri vincono. Tendenza invertita (almeno in questa prima fase) grazie a una concretezza che non sembrava appartenere ai "belli" di Wenger.
Dalla seconda giornata in poi l'Arsenal non si è più fermato. 6 vittorie consecutive tra Premier e Champions, 14 gol fatti e 6 subiti. Il colpo Ozil, costato 50 milioni, ha indubbiamente aggiunto qualità alla squadra ma non basta a spiegare l'exploit dei londinesi. Le giovani promesse sono ormai cresciute, sotto l’ala protettiva dei più esperti. Un mix che sembra finalmente rispondere alle esigenze della piazza, da troppi anni a digiuno di trofei.
A rubare l'occhio, nel gruppo di Wenger, é senza dubbio il gallese Aaron Ramsey. A soli 22 anni, il centrocampista é diventato il leader della squadra: corsa continua, facilità di palleggio, assist e gol (9 considerando anche i preliminari di Champions). Nel 4-2-3-1 dell'Arsenal puo' giocare sia davanti la difesa che dietro la prima punta Giroud. Proprio il colosso francese, 4 gol in 6 partite di Premier, rappresenta il pericolo numero uno per la difesa del Napoli in assenza di Podolski e Walcott (il tedesco rientrerà a novembre mentre l'esterno tra un mese). La nuova stella è l’ivoriano, con passaporto tedesco, Serge Gnabry: classe ’95, ala destra, gran corsa ed esplosività fisica. Sabato contro lo Swansea ha messo a segno il suo primo gol in Premier, regalando così ai Gunners il primato solitario in classifica. Difficile, con 2 sole presenze in campionato, che Wenger lo lanci tra i titolari in un palcoscenico come quello della Champions ma viste le assenze di Cazorla, Chamberlain e i già citati Walcott e Podolski non è escluso che il tecnico francese gli conceda una chance nel trio alle spalle di Giroud. Gli altri due saranno Ozil e Wilshere. Un reparto offensivo sostanzialmente rivoluzionato e incerto negli interpreti fino a qualche ora prima del match. Mikel Arteta, sulla via del recupero totale dopo l’infortunio di un mese fa, affiancherà Ramsey in mediana.
In difesa il quartetto Sagna-Mertesacker (o Vermaelen)- Koscielny –Gibbs. In porta il solito Szczesny, che al momento non sembra insidiato dal nostro Emiliano Viviano per il ruolo da titolare.
Arsenal e Napoli si trovano faccia a faccia per la prima volta in una competizione ufficiale. I tifosi partenopei ricorderanno però l'amichevole all'Emirates Stadium di questa estate: 2-2 il risultato. Gli uomini di Benitez erano in vantaggio grazie ai gol di Insigne e Pandev poi, avanti nella preparazione, i Gunners pareggiarono nel finale con Giroud e Koscielny. Solo una partita d'agosto, certo. Ma in quell'occasione il Napoli dimostrò di potersela giocare ad armi pari, pur in ritardo di condizione e con una squadra non ancora rodata. Stavolta si fa sul serio. Che lo spettacolo abbia inizio.