Quarti di finale di Coppa Italia, è sempre Napoli – Inter
di Francesco Bruno
Finalmente anche la Coppa Italia, il torneo che è considerato quello con meno appeal tra le competizioni simili delle altre grandi federazioni europee, entra nel vivo. Da quando ne è stata riformulata l’organizzazione partecipano alla coppa nazionale tutte le squadre di serie A e le ventidue di serie B, a cui si aggiungono ventisette società selezionate dalla Lega Pro e nove provenienti dalla Lega Nazionale Dilettanti. L’idea di allargare la partecipazione a formazioni che disputano anche i campionati di terza e quarta divisione è in linea di principio interessante. Solo che le grandi, scendendo in campo agli ottavi di finale, giocano un numero ridottissimo di partite, al massimo cinque. Non succede nelle altre coppe nazionali d’Europa e, per questo, la nostra Coppa Italia inizia a suscitare l’interesse di società e tifosi in primavera, quando cioè diventa un obiettivo utile per raddrizzare una stagione.
Comunque sia, per me la Coppa Italia è un titulo che ha la stessa dignità degli altri tornei stagionali, e lascio la disquisizione sul suo valore a quei tifosi che, da qualche anno a questa parte, si sono convinti che la loro squadra del cuore sia diventata il Real Madrid. Per rivincerla dobbiamo iniziare col battere l’Inter che, per la terza volta in cinque anni, è l’avversario da superare nei quarti di finale. La particolarità di questo match è data dal fatto che la squadra vincente nelle due sfide precedenti ha poi alzato la coppa alla fine del torneo. Nel 2011 passarono il turno ai rigori i nerazzurri, dopo che il risultato finale era stato uno 0-0 con gol annullato a Cavani per fuorigioco, ma probabilmente valido. Era l’Inter di Leonardo, da poco sulla panchina al posto di Rafa Benitez che, come al solito, in pochi mesi era riuscito a portare a casa due trofei, la Supercoppa italiana e il Mondiale per Club. Il Napoli era una squadra in crescita, al secondo anno con Mazzarri. Quella sera avrebbe meritato di vincere, ma supero’ il turno l’Inter che successivamente trionfo’ a Roma battendo in finale il Palermo. L’anno seguente la rivincita, sempre ai quarti di finale, sempre al San Paolo. Vincemmo noi 2-0 con doppietta del Matador. Il Napoli era fortissimo, era agli ottavi di finale di Champions, mentre i nerazzurri, guidati da Ranieri, avevano iniziato quella lunga fase anonima da cui non sono ancora usciti. Gli azzurri dominarono e, nonostante avessero raddoppiato soltanto nei minuti di recupero, per tutta la partita si ebbe la sensazione che il gol sarebbe potuto arrivare da un momento all'altro. Come già accaduto la stagione precedente il Napoli, che passo' il turno, conquistò la coppa battendo in finale la Juve e aprendo il capitolo più recente della storica rivalità con i bianconeri. Mercoledì sera, se vale la regola del non c'è due senza tre, chi passa il turno festeggerà a Roma a maggio. Che vinca il migliore quindi, cioè noi.