Notte azzurra a Barcellona
Di Antonio Moschella e Francesco Albanese dal bar 'Blau' di Barcellona.
Rispetto alla settimana passata il clima e' piu' disteso: arrivare 45 minuti prima per prendere posto e' stato quasi inutile. Tanti posti liberi, un po' come al San Paolo. Colpa del risultato dell'andata. L'angoscioso primo tempo passa tra vari patemi d'animo nei quali Andujar dimostra di essere affidabilissimo e le remore per la sua tardiva titolarita' fanno rimpiangere i tanti punti persi con Rafael tra i pali. Poi l'intervallo, una boccata d'aria tra le sigarette dei vari avventori fino alla liberazione del gol di Callejon. Una birra, un brindisi e il 2 a 0 di Mertens. Prima della solita frittatona finale. Perche' il Napoli non puo' giocare solo per un risultato. Comunque teniamo in mano, siamo in semifinale in Europa dopo 26 anni. Io ne avevo 5. Non mi posso lamentare (Antonio Moschella)
Siamo in Catalogna, ma questo angolo di Barcellona assomiglia alla Pignasecca. Il napoletano qui e' la lingua ufficiale a dispetto del catalano e dello spagnolo. Al Blau Bar si respira aria di casa, nell'aria risuona Tullio De Piscopo per dirne una. In ogni caso il primo tempo, grazie soprattutto alla prova di Perisic, lo si vive in apnea. Il Napoli mai si affaccia nella meta' campo avversaria e ci vuole la strigliata di Rafa all'intervallo per rimettere le cose a posto. Le rimonte indolori contro i tedeschi in coppa Uefa ci fanno gia' sognare, ma qui ci fermiamo. Per stavolta vi basti sapere che abbaimo neutralizzato l'influsso di un romanista seduto al nostro tavolo. Lo abbiamo annientato a sorsi di "Clara". (Francesco Albanese)