Napoli-Inter 1-0: la mala informaciòn tutta italiana che oscura Napoli. Ma solo se vince

Avete guardato la partita e i commenti? Poi avete letto i maggiori quotidiani sportivi e non? Scoprirete che c'è solo una squadra, quella che ha perso. Cronaca di una mistificazione annunciata. E che si perpetra da anni
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    di Alessio Capone

    "HIGUAIN RE DI COPPA - INTERPOLLI" (La Gazzetta dello Sport)

    "L'URLO DI HIGUAIN - INTER KO" (Corriere dello Sport - Stadio)

    "L'INTER DEI REGALI SI FA MALE AL '93 - HIGUAIN LA PUNISCE" (La Repubblica)

    "INTER, ASSIST AL NAPOLI" (Corriere della Sera)

    Sono questi i titoli (in apertura o nelle pagine dedicate allo sport) che i principali quotidiani nazionali dedicano alla partita di ieri sera. L'unico ad utilizzare la parola Napoli è il CorSera, lasciando comunque intendere ciò che più o meno ovunque, nelle varie analisi della partita, viene venduto  come un regalo dell'Inter ad una compagine sconosciuta e guidata dal grande Higuain. A giudicare dagli articoli, sembra quasi che l'Inter ieri sera abbia incredibilmente perso una sfida di Champions League contro una squadra raffazzonata e proveniente da una lontana provincia dell'impero Ottomano. Nome impronunciabile, poco appetibile e non spendibile su di un quotidiano, da qui la scelta di concentrarsi esclusivamente sull'asso di questa squadra, tale Higuain. Comprato dal Sultano della provincia per ingraziarsi il popolo.

    E d'altronde anche la Rai, nel consueto post partita, prima analizza con estrema attenzione la prova della Beneamata, squadra in ripresa sulla quale si vede già la mano del nuovo allenatore (ndr le cui qualità sono indiscutibili) e beffata solo da un errore nel finale, per poi spendere pochi concetti e in modo grottesco su questo sconosciuto Napoli: "Mazzarri a Napoli ha fatto meglio di Benitez, in proporzione" (Massimo Caputi). Un'analisi attenta della prestazione degli azzurri, è innegabile. L'analisi del post partita si concentra poi sulla crisi Roma e delle reali "sciouans" (cit.) di riacciuffare la Juventus in campionato (per onor di cronaca, qualcuno si è anche ricordato che il Napoli gioca nel campionato italiano e che, forse, ha più possibilità di riacciuffare i giallorossi di quante questi ultimi non ne abbiano di riaprire il discorso scudetto). La pochezza di contenuti negli studi di Roma è stata tale da concentrarsi sulla carrellata di tweet goliardici indirizzati al rispettivo account e caratterizzati dal binomio sconfitta dell'Inter - festa di Mazzarri.

    E mentre in rete (Calcio Napoli24 - Tutto Napoli) è circolata la notizia dei settanta ultrà interisti ubriachi che sono stati fermati, schedati e scortati fino al confine con il Lazio, a seguito di perquisizione con ritrovamento di spranghe e coltelli sui pullman, sui quotidiani di cui sopra non viene fatta alcuna menzione, fatta eccezione per il CorSport che ha dedicato al fatto un trafiletto discretamente evidenziato in basso a sinistra a pagina due.

    Anche in questo caso, mamma Rai ha dato il meglio riportando la seguente notizia durante il Tg Sport delle h 00.28 (testuale): "Coppa Italia: la polizia ha bloccato 70 ultrà azzurri. Avevano coltelli e aste".

    Insomma, l'ennesima manipolazione della notizia sotto ogni punto di vista, sportivo e non. Lo stesso modus operandi che ha portato alla squalifica del famigerato Genny 'a Carogna. Quello stesso bieco, vuoto e triste modo di fare giornalismo. Un'insopportabile applicazione del due pesi due misure. Come è accaduto con Genny 'a Carogna che ha fatto notizia, ha occupato giornali, social e ha distolto l'attenzione da fatti ben più gravi. Un uomo che merita certamente il daspo, ma non più dell'ultrà che ha preso la scena a Parma poche settimane fa, non più degli ultrà ricevuti a Milanello da Galliani qualche stagione fa.

    In questo clima di menzogna spudorata, mi verrebbe da allinearmi e da dire che chi scrive lo sta facendo da una certa Isola, tiene una nerchia tanta e si chiama Rocco. Ma non è così, dunque ecco le mie verità.  

    Verità 1 - Il daspo a Genny 'a carogna è l'ennesima buffonata all'italiana messa in piedi con la compiacenza di un Paese razzista di fondo anche nelle sue componenti più insospettabili. Se davvero Genny 'a Carogna rappresentasse un reale problema per questo Paese (per me rappresenta un problema, sia chiaro), gli indignati che si scatenarono sui social si sarebbero scatenati anche due settimane fa con l'ultrà gialloblu. Se davvero Genny 'a Carogna fosse un problema per questo Paese, assisteremmo a squalifiche a piovere da qui alla fine della stagione per tutti i Genny d'Italia.

    Verità 2 - Gli ultrà fermati dalla polizia non erano azzurri e il canone Rai è un insulto alla nostra intelligenza.

    Verità 3 - La partita. Un Napoli volitivo e come al solito sprecone ha vinto meritatamente rischiando di finire ai supplementari una sfida che avrebbe potuto far sua già nel primo tempo. Con buona pace dell'analisi della GdS che esalta la buona prova di Brozovic, vorrei puntualizzare che è stata comunque inferiore a quella di un sontuoso e altrettanto giovane Koulibaly (mai menzionato dalle varie testate in questione) che poco prima di scendere in campo ha appreso che avrebbe dovuto giocare in un ruolo inedito per lui e lo ha fatto con la maturità e la consapevolezza di un veterano. Il tutto alla sua prima stagione in Italia. E sempre con buona pace della GdS, che incensa il gioco dell'Inter (in ripresa rispetto alle ultime uscite, ma non ci voleva molto a far meglio della trasferta di domenica a Sassuolo) fatto di accelerazioni e controllo della partita, portando a sostegno della tesi il maggior numero di passaggi e di possesso di palla, vorrei anche aggiungere che nel calcio vince chi tira in porta e, sempre avvalendomi delle statistiche riportate dalla Rosa, il conteggio dei tiri in porta è di 7 a 2 a favore del Napoli. Inoltre il baricentro dell'Inter è stato "molto basso" (48.1 m), dunque questo fa presupporre che la famigerata fitta rete di passaggi si sia sviluppata soprattutto nella tre quarti nerazzurra, dunque non propriamente in una posizione favorevole a costruire azioni pericolose. Infine, i falli commessi da questa squadra che ha dominato e perso solo per una leggerezza nel finale, contano a 16 contro 7 del Napoli, e una squadra che controlla la partita con il possesso palla, di solito, non si trova costretta a commettere così tanti falli che hanno oltretutto portato a 4 cartellini gialli per gioco scorretto (0 per il Napoli).

    Napoli 1 Inter 0.

    Tutti a casa a rimuginare nella stanza delle "sciouans".

    Forza Napoli.

    Sempre, comunque e dovunque.

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