L'albero dei gufi di Napoli-Dnipro

I commenti originali e sfacciati post sfida agli ucraini.
  • di Lucio Fava Del Piano

    Pistocchi, Zazzaroni, Cesari, la Gazzetta, Casarin, ogni giornale, televisione, sito, blog commentatore più o meno improvvisato che si sia interessato di Napoli-Dnipro non ha potuto fare a meno di concentrarsi sul gol surreale convalidato agli ucraini, facendo ruotare ogni commento intorno a quello.
     
    E il giorno dopo una partita così, una svista così, un furto così, ogni ulteriore commento appare superfluo. Così come ha poco senso andare a spulciare le dichiarazioni dei sapientoni del giorno prima, elencare gli "attenti però", i "verranno qui per difendersi" e gli ottimisti del "chiudiamola all'andata".
     
    Non si può però lasciar correre sugli originali a tutti i costi del giorno dopo. Quelli che devono distinguersi, fare i brillanti e i controcorrente, gli arguti che trovano il punto di vista al quale nessuno aveva pensato.
     
    Tipi, per capirci, alla Enrico Fedele. Che dopo aver spiegato per filo e per segno tutto quello che avrebbe fatto lui (chissà perché nessuno gli abbia mai affidato una panchina, neanche in villa Comunale...) e dopo aver ipotizzato che Benitez abbia schierato Jorginho per dimostrare di aver fatto bene a non farlo giocare mai (!), ha bollato come "ingeneroso dire che abbiamo (abbiamo? n.d.r.) pareggiato per colpa dell’arbitro".
     
    Altro genio si è dimostrato - mai che perda un'occasione per farlo - Josè Alberti. Dai, Alberti, quello che per un anno ci ha ripetuto che Cavani era già stato venduto al Chelsea. Si quello. Ecco, il genio in questione ha liquidato il fuorigioco chilometrico degli attaccanti dnipropetrovskiani dicendo che "capita una svista simile" (sì, capita, ma all'Istituto per ciechi, non in una semifinale europea) e che il Napoli è una squadra da quarto posto. Riparliamone tra qualche settimana.
     
    Finale obbligato per Yevhen Seleznyov, la faccia più espressiva della coppa UEFA e l'uomo più detestato a Napoli dopo il guardalinee norvegese. Quel fenomeno è riuscito a dire che lui e i suoi compagni sono stati "semplicemente fantastici" e che il gol irregolare "nessuno lo ha visto". Ci vediamo tre sei giorni, petrovsk.

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