La Playnapolist di Napoli-Wolfsburg
di Raffaele Calvanese
Ventisei anni, e chi se la ricordava l’ultima volta che eravamo saliti così in alto nelle gerarchie europee. Siamo in semifinale, ed anche se non la chiamiamo più “Coppa Uefa” come un tempo è importante lo stesso, come e più di allora. Il calcio romantico, il calcio dei “bei tempi” lo stiamo scrivendo ora, e non siamo ancora sazi. Abbiamo ancora fiato per cantare e forza per giare l’Europa, non sia domi, siamo affamati. Avanti Napoli, è l’Europa che ce lo chiede.
Working on a dream - Bruce Springsteen
Ci vogliono mani sapienti da artigiano e geometrie collaudate da tecnico per costruire un sogno. Rafa lo sta plasmando con la pazienza di chi sa che da un errore c’è da imparare. Rafa ha saputo portarci passo dopo passo, senza che quasi capissimo cosa stavamo facendo, a un passo dal sogno di vincere un ambito trofeo europeo. Lavoriamo per un sogno, tutti uniti, spalla a spalla, non diamo retta a chi riempie le pagine dei quotidiani sportivi col gossip da totopanchina, guardiamo avanti, Varsavia non è lontana.
Per fare un uomo - Francesco Guccini e I Nomadi
“per fare un uomo ci vogliono vent’anni…” Ventisei anni sono sufficienti a fare di un bambino un uomo. Sono più che sufficienti a fare di un bambino un tifoso affamato. Un tifoso che ha dovuto guardare in tv nei reperti dell’epoca le immagini dell’ultima esperienza del Napoli in semifinale di Coppa Uefa. Adesso quegli uomini che allora erano bambini stanno cantando sugli spalti insieme agli uomini di allora e non vogliono fermarsi. Vogliono continuare a cantare.
Nun te scurdà - Almamegretta
La memoria è l’ingrediente più importante per costruire un futuro migliore. Non dimentichiamole queste serate. I rafaeliti lo predicano da tempo, anche nei momenti difficili. Il motto “Spalla a spalla” è più importante di quanti si creda. Non dimentichiamoci di come si conquistano certi risultati. Non dimentichiamoci che una squadra vincente si costruisce in serate come queste, si compone pezzo dopo pezzo giocando tante partite, siamo quasi a 60 in questa annata. Di certo potremo sbagliarne qualcuna, ma in serate come questa il bicchiere sembra decisamente mezzo pieno.
Mind Games - John Lennon
Giochiamo più con la testa che con le gambe. E’ sempre stata la testa, più che la forma o la fortuna a fare la differenza. Da adesso in poi, al netto dei valori della nostra squadra, che ad occhio non dovrebbe temere nessuna delle altre semifinaliste, quello che conta è la tensione mentale. La testa che mancava contro la Roma e contro la Lazio, partite in cui abbiamo giocato bene, ma non abbiamo morso, non abbiamo aggredito come stiamo facendo da tre partite a questa parte. Saranno partite giocate a livello celebrale più che agonistico. Qui dovrà intervenire l’allenatore. Ha saputo portare la sua squadra fino a qui in uno stato di forma accettabile, tocca spronare la testa, se ci riuscirà non ci precluderemo nessun risultato.
Thursday’s Child - David Bowie
Nel video di questa canzone il duca bianco vede un’immagine di se da giovane. Il riassunto perfetto di noi che stasera sugli spalti o davanti ai televisori, da tutte le parti d’Italia abbiamo rivisto la nostra infanzia, i nostri anni passati, quelli in cui avevamo una squadra ai vertici d’Europa. E non importa se la strada verso un trofeo europeo passa per il Giovedì, per l’Europa minore. Le nostre settimane sempre impegnate in campo, da ormai quasi tutti gli anni da quando siamo ritornati in serie A, stanno trovando la loro gratificazione in queste partite, in questi risultati. Il tifo regala emozioni sempre forti, questa sera le emozioni erano tutte belle, e le speranze e la fiducia di poterle rivivere erano tante. Avanti Napoli, altri Giovedì ci aspettano.