La goliardia a senso unico dei tifosi della Roma

Scatenati dopo la vittoria sul Napoli in campionato e persino per lo striminzito 3-2 dell’andata in Coppa Italia, dopo il 3-0 del ritorno i giallorossi non hanno accettato alcuna presa in giro. Ma è solo un gioco: quando si vince e quando si perde
  • corrieredellosport.it

    di Domenico Zaccaria

    La goliardia fa parte del gioco. Ma solo quando vince la Roma. Altrimenti si rischia la lesa maestà. Totti che fa il “4” con le dita agli juventini è un fine umorista ma il “3” di Maradona no, proprio non va bene. Nella gara di andata in campionato ci avevano “asfaltati” dandoci “Lezioni di Pjanic”, ma guai dopo il 3-0 di Coppa Italia a parlare di “Bastos-nata” o a ironizzare sulla “decima” che anche quest’anno hanno mancato per un soffio. Lo sfottò ci sta, fa parte del calcio. Ma se lo utilizzi a profusione quando vinci, poi lo devi accettare quando perdi. Dopo il 3-2 dell’andata, risultato sul quale nessun tifoso della Roma avrebbe messo la firma prima della gara, si sono sprecati su internet i fotomontaggi della “lavatrice” di Strootman nelle mani del “povero” Reina. Un esempio di goliardia pura, lontana anni luce dai beceri cori che si sono ascoltati sulle tribune dell’Olimpico; ma allo stesso tempo una goliardia rischiosa in vista di una gara di ritorno ancora tutta da giocare. E così la “lavatrice” dell’olandese nervoso, fuori dal gioco e alla fine espulso, è diventata l’emblema della riscossa napoletana. Parlo della riscossa “combattuta” con le armi dell’ironia, s’intende, e non con le bombe esplose dentro al San Paolo, che purtroppo ci sono state (da parte di entrambe le tifoserie), vanno condannate e speriamo non si ripetano domenica sera. Cari amici romanisti, a parti invertite non avreste reagito anche voi allo stesso dopo la partita di mercoledì? E dopo il pronostico del giornalista di Sky (“La Roma passerà il turno all’80%”) che da giorni sta impazzando sul Web?

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