Roma vs Napoli e il rumore dei nemici

Cronaca di una rivalità vissuta sulla propria pelle da tifoso (e giornalista)
  • calcio.befan.it

    di Francesco Albanese

    Aspetti per anni il tuo momento e quando finalmente arriva che cosa accade? Ti accorgi che alla stessa cena di gala hanno invitato pure il tuo miglior nemico.

    Parliamoci chiaro: questa volta tutti ci saremmo attesi la riedizione di un duello Napoli-Juve possibilmente più duraturo e con un finale diverso rispetto a quello della stagione 2012-13, ma la Roma chi l'aveva prevista?

    Si poteva temere un'Inter rigenerata a tempo di record dal buon Mazzarri, un Milan trascinato in alto dalle prodezze di Kakà e Balotelli, ma la Roma no. Almeno non a questi livelli. Per un tifoso del Napoli, per giunta giornalista, che a Roma è nato e vissuto capirete che questa è la peggiore delle opzioni in campo. Uno scontro al vertice Napoli-Roma (per un momento facciamo finta che la Juve non ci sia) significa vivere un derby lungo un anno. La settimana dello scontro diretto è solo l'apice di un cumulo di tensioni che iniziano da quando metti piede al bar sotto casa fino a che non ti corichi dopo aver letto l'ultimo tweet di provocazione giallorossa. E' un continuo. Ai romanisti non pare vero di avere a portata di mano il proprio rivale. In carne ed ossa. Il confronto è serrato come non mai e certo la tecnologia non contribuisce a svelenire il clima. Lo sfottò al tempo degli smartphone è affare crudele: si passa da vittime a carnefici nel volgere di pochi secondi.

    Un tempo si aspettava il “nemico” a scuola o sul posto di lavoro oggi puoi condividere con lui ogni attimo del quotidiano: mail, post, tweet, sms, chat ogni strumento è buono per alimentare la tensione. Già la tensione. Ancora ricordo lo sguardo basito del mio amico Jonas (svedese) quando, prima di una partita in spiaggia contro alcuni ragazzi baschi, udì la sentenza sul “gioco” che più amiamo: il calcio è una cosa seria gli dissi. Restò in silenzio e da allora ogni volta che ci vediamo me la ripete sorridendo, anche se, in fondo, credo che il messaggio sia passato.

    Ogni duello che si rispetti, almeno in Italia, è poi accompagnato dalle solite polemiche sugli arbitraggi. Beninteso il tema è serio e la lista degli orrori (spesso anche preordinati) che hanno influenzato i nostri campionati è infinita. Sul tema la comunicazione romana (di cui faccio indegnamente parte) è avanti a tutti per distacco. La capacità che si ha Roma di creare il “caso”, talvolta anche prima che si verifichi, è unica. Se in città esistono così tante emittenti in grado di riempire palinsesti solo con il calcio parlato allora significa che c'è una qualità di comunicatori eccelsa. Non lo dico con ironia. La grande passione calcistica che anima romanisti e laziali da sola non basta a giustificare il successo di un prodotto che altrove non attecchisce in egual misura. Insomma Roma è avanti. Purtroppo accade che per mantenere questo primato si debba anche ricorrere ad alcune forzature.

    L'ultima è quella del Palazzo che “tifa” per una corsa a due azzurrobianconera. Ma perchè mi chiedo? Quale sarebbe la logica di tutto ciò? Dopo appena undici giornate siamo già alla vivisezione delle partite moviola dopo moviola. Di questo passo a Natale chiameremo i caschi blu dell'Onu per dirigere gli incontri. Se è questo che volete accomodatevi. @francealbanese

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