Facciamo la danza della pioggia
di Francesco Albanese
In Italia se non hai la maglia a strisce verticali hai solo due possibilità di vincere lo scudetto: o la tua rosa è di gran lunga la più forte del campionato (per esempio hai in rosa un marziano nato a Lanus il 30 ottobre del 1960) oppure deve accadere qualcosa di clamoroso, tipo un diluvio a Perugia a metà Maggio nell'anno del Giubileo.
Ragionando per esclusione, il Napoli 2015-16 non è certo per giocatori e budget (vero Marotta?) la favorita del torneo, nessuno la dava per vincente ad agosto anzi, a ben guardare, pochissimi mettevano gli azzurri addirittura sul podio.
Questa è la fotografia obiettiva di un'annata che deve ancora emettere tutti i suoi verdetti in testa come in coda.
Adesso dobbiamo soltanto metterci d'accordo se l'affaire Bonucci-Rizzoli-Irrati-Higuaìn sia catalogabile come "clamoroso". Nel 2000 per esempio fu clamoroso il gol di testa annullato a Cannavaro in Juve-Parma e clamorosa fu ovviamente quella pioggia purificatrice che cadde sul Curi. Ciascuno tragga le conclusione che vuole.
Da queste parti la danza della pioggia è già partita.