È anche la scarsa cattiveria ad allontanarci da Juve e Roma
di Francesco Bruno
Anche contro il Bologna gli azzurri hanno mostrato i limiti tecnici che hanno caratterizzato la fase difensiva in questa prima parte di stagione. Anche al Dall’Ara il Napoli ha dato la sensazione di trovarsi in difficoltà quando attaccato: il centrocampo ha faticato a fare filtro e, nel reparto arretrato, la diga Albiol, finora invalicabile, ha mostrato segni di cedimento. Il galactico è fisiologicamente stanco, dopo aver giocato quasi ininterrottamente da fine agosto, ma la sua presenza è indispensabile visto che gli altri compagni di reparto non riescono a garantire quella solidità che ormai è illusorio chiedere loro. Ma se è vero che quanto accaduto negli ultimi minuti contro i rossoblù ha nuovamente individuato la vera emergenza nel pacchetto arretrato, non si può sottovalutare un altro fatto: il Napoli non ha vinto perché, come avvenuto contro Sassuolo, Parma, Udinese e Cagliari, ha fallito l’approccio alla gara, concedendo agli avversari un tempo e non riuscendo a chiudere il match nei minuti finali. Gli azzurri, insomma, nei momenti topici spesso non dimostrano quel cinismo e quella determinazione agonistica necessari per assestare il colpo del ko agli avversari. La vittoria di Bologna era indispensabile per mantenere vive le speranze scudetto e, spiace dirlo, la Juve non avrebbe mai permesso ai felsinei di prendere gradualmente campo fino a segnare il gol del pareggio finale. I dodici punti che ci separano dai bianconeri si spiegano tutti nella differenza di fame agonistica tra noi e loro.
Non c’è dubbio, il Napoli dà sempre la sensazione di essere una squadra fortissima, magari ancora alla ricerca di un perfetto equilibrio tattico, ma comunque sempre più compatta con il trascorrere delle domeniche. Però gli azzurri non sembrano in grado di sbranare gli avversari, ed è questo, al di là delle chiare lacune tecniche evidenziate da alcuni dei nostri beniamini, il vero gap da colmare per raggiungere il livello dei top club europei. Anche le parole di Marekiaro Hamsik nel post partita di Bologna, che sanno di resa senza condizioni a questa Juventus finora inarrestabile, confermano che il gruppo azzurro non possiede ancora la mentalità spietata e vincente necessaria per raggiungere grandissimi traguardi. Con una Europa League e una Coppa Italia da disputare e provare a vincere, in questo snodo cruciale per le sorti stagionali degli azzurri è necessario mettere, in campo e fuori, grinta e furore agonistico. A questa squadra manca ancora qualche giocatore che sia dotato di quella cattiveria necessaria per sopportare la pressione mentale delle grandi sfide, e capace di caricarsi sulle spalle il peso dei compagni. Mancano, cioè, altri Reina, Albiol, Callejon e Higuain. E riuscire a metterli a disposizione di Rafa Benitez nello scorcio di mercato invernale che resta non appare impresa semplice.