Allarme, arrivano i tifosi del Napoli: prezzi folli per tenerli a casa
di Errico Novi
Con il Napoli in corsa per il primato cambiano molte cose. Una di queste è l’attenzione per il tifo: improvvisamente i club riscoprono l’importanza dei supporters, soprattutto del sostegno che questi possono assicurare in trasferta. Negli anni scorsi l’aspetto era diventato marginale: Inter, Milan e Juve hanno vinto gli ultimi campionati senza spostare grandi masse di sostenitori. Ora che il Napoli lotta stabilmente per il vertice torna in gioco la capacità delle tifoserie di farsi sentire fuori casa. La Vecchia Signora deve aver afferrato il concetto. E per Juve-Napoli di domenica prossima ha deciso di vendere i tagliandi del settore riservato ai napoletani alla simpatica cifra di 45 euro.
Mera speculazione? Non è detto. S’intravede casomai il tentativo di dissuadere i tifosi azzurri. Nulla di formalmente irregolare, certo. Ma la scorrettezza c’è: in occasione dell’ultimo Napoli-Juve giocato al San Paolo i fan bianconeri pagarono 25 euro. D’altronde non è il primo caso: proprio ExtraNapoli ha denunciato con un articolo di una ventina di giorni fa il comportamento del tutto analogo tenuto dalla Roma: 45 euro per la curva laterale (loro li chiamano “distinti”) lasciata ai partenopei. Scandalizzarsi non serve. Ma è chiaro che è partito un fuoco di sbarramento. Obiettivo: evitare che le migliaia di napoletani al seguito della banda Benitez diventino una "minaccia".
Non è bello. Ma c’è da dire una cosa: è già importante che il problema venga fuori. E cioè che i tifosi, in generale, tornino a guastare i piani dei palazzi. Nei primi anni Duemila la prolungata latitanza del Napoli dai vertici del calcio ha contribuito ad alimentare una deriva iper-televisiva: sempre meno spettatori allo stadio, ancora meno in trasferta, esplosione definitiva del fenomeno Sky. Adesso si rivedono gli striscioni, i cori, le bandiere fuori casa. All’Olimpico la torcida azzurra ha dato spettacolo: impressionante la potenza dei cori che hanno salutato l’ingresso di Diego in tribuna, anche grazie all’apporto dei molti partenopei presenti in Monte Mario. La corsa scudetto è lunga, vedremo cosa succederà nelle prossime trasferte. Ma su quella di Torino pesa l’atteggiamento del tutto inospitale della Signora, perfettamente in linea con il nuovo stile Juve.
A Roma hanno potuto cavarsela almeno quei tifosi napoletani che risiedono nella Capitale e che hanno potuto acquistare il biglietto di curva Nord a 30 euro, per poi essere tranquillamente accolti dagli steward nel più costoso settore ospiti. Già questa disparità di trattamento dovrebbe far riflettere. Certo è che a Torino sarà impraticabile anche questa scappatoia: lo Juventus Stadium è molto più piccolo dell’Olimpico e gran parte dei seggiolini disponibili è riservata ad abbonati e possessori di fidelity card bianconere. La Signora si fa pagare bene ma fa sconti agli scandinavi: in Champions i fan del Copenaghen hanno speso 25 euro. Stessa tariffa per i gialloblù provenienti dalla città di Giulietta (tra signore chiacchierate ci si intende, chissà...). Si sale di 5 euro per il settore ospiti di Juventus-Genoa. Noi siamo clienti speciali evidentemente, e paghiamo quasi il doppio di danesi e veronesi. Che dire: ci temono, questo è chiaro.
Qualche polemica su certe disparità di trattamento è assolutamente auspicabile. Anzi, sarebbe il caso che De Laurentiis si faccia sentire. Seguire il Napoli in trasferta non può essere un lusso: non è giusto per i tifosi ed è un danno per la squadra. È giusto invece che questo torneo così appassionante sia accompagnato da sciami di supporters che seguono le loro squadre ovunque. È una questione di civiltà e di tutela di quello che il calcio rappresenta nella cultura popolare di questo Paese. Peggio per quei club di vertice che non possono contare su un sostegno del genere, vedi l’Inter. E va detto che la pur esosissima A.S. Roma rientra con il Napoli (e forse con la Fiorentina) nel ristretto novero di quelle squadre che invece spostano migliaia di sostenitori: nel clamoroso blitz di Udine c’erano 3.000 giallorossi. Tanti, per una trasferta così scomoda. Ecco, da questo punto di vista non è giusto che la corsa scudetto si giochi ad armi pari. Chi può contare su una tifoseria come la nostra deve poter conservare il vantaggio.