Tempo di classifiche, ecco la nostra Top 10 del Napoli di tutti i tempi

Mentre il “Guardian” si esercita nel solito lecchinaggio a Pelè con la graduatoria dei 100 migliori calciatori nella storia dei Mondiali, noi vi proponiamo l’unica Hall of fame che conti davvero: da Diego a Grava ecco i magnifici 10 degli extrabloggers
  • Figurarsi se gli inglesi non ne approfittavano per fare un dispetto a Maradona. E figurarsi se con un mondiale brasiliano alle porte la “Top 100” dei campionati del mondo non sarebbe diventata un omaggio a Pelè. Di certo la classifica proposta dal Guardian lascia perplessi per più di un motivo: a parte la bestemmia di mettere Diego al secondo posto dietro Pelè, andrebbe spiegato quel Ronaldo quarto che precede persino Crujff (addirittura sesto) e Xavi come primo dei calciatori in attività. Noi comunque siamo andati sul sicuro. E invece di confonderci con il complicatissimo esercizio di ipocrisia proposto dal quotidiano britannico abbiamo fatto la top ten del Napoli di tutti i tempi. Ciascuno ha indicato la sua. Inviateci la vostra che poi ci inventiamo una classifica finale. E intanto auguriamoci di trovare anche qualche altro giocatore partenopeo, nella top ten dei prossimi mondiali.

    Francesco Albanese

    1– Maradona, basta la parola.
    2 – Careca, l'eleganza applicata al calcio.
    3 – Krol, così non ne fanno più.
    4 – Cavani, duole ammetterlo.
    5 – Giordano, classe infinita.
    6 – Hamsik, uno di noi.
    7 – Lavezzi, ci ha fatto rialzare la testa.
    8 – Bagni, guerriero immenso.
    9 – Higuaìn, siamo solo all'inizio.
    10 – Ferrara, meglio pure di Cannavaro.

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    Errico Novi

    1– Maradona. Quando dice che siamo la sua gente non cogliamo fino in fondo il senso delle sue parole.
    2 – Vinicio. L’amore che diventa furore guerriero. Il nostro Braveheart.
    3 – Careca. Un sogno a ritmo di samba.
    4 – Juliano. Il Capitano coraggioso. Gli occhi sinceri che convinsero Diego.
    5 – Bruscolotti. Azzurro a vita, senza aver avuto grandi onori dalla società dopo aver tolto gli scarpini.
    6 – Giordano. “Ma Bruno Giordano portava il nome, ancorché invertito, di uno che per coerenza era bruciato sul rogo”.
    7 – Krol. Vederlo giocare con la sua maestosa eleganza era come ascoltare una sinfonia.
    8 – Bagni. “Quello forte, quello che doveva lottare, quello senza il cui coraggio non c’era più niente da fare”.
    9 – Zola. When you gonna realize it was just that the time was wrong?
    10 – Lavezzi. Le sue lacrime quella sera del 20 maggio 2012, felice e disperato perché ci lasciava con un trofeo. Chi ama non dimentica.

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    Boris Sollazzo

    1 – Maradona, mi ha insegnato a sognare e inseguire l'impossibile e a rialzarmi dopo le cadute più rovinose. È come il sesso: poetico, fisico, travolgente, dolce, totale
    2 – Careca: poteva essere il migliore altrove, ha voluto essere la spalla del migliore. De Filippo valeva quanto Totò, Ginger quanto e forse più di Fred.
    3 – Grava: applaudivo con le lacrime agli occhi al suo esordio in Champions. Si può diventare grandi oltre se stessi. Come il calabrone ha volato senza sapere di non poterlo fare
    4 – Higuain: sognavo un colpo di mercato di quelli che ti lasciano esterrefatto da trent'anni. Mai avrei pensato come allora che il presidente mi regalasse il mio giocatore preferito. Quando vuole è l'attaccante più forte del mondo.
    5. Juliano: la napoletanità. L'elegante caparbietà di un vero partenopeo unita alla nostra congenita e fatalista tendenza all'emarginazione da parte dei potenti. Destinato a non essere apprezzato come calciatore e dirigente quanto avrebbe meritato.
    6 – Krol: rese grande un Napoli piccolo. Ci insegnò che la classe poteva non essere guascona e ha amato Napoli in modo non scontato. Potrebbe giocare ancora adesso.
    7 – Taglialatela: forse dovrei dire Castellini, ma lui rifiutò Milan, Parma e molti altri, unico campione in una squadraccia. Per amore. Non abbastanza amato e apprezzato, proprio come Batman nei fumetti
    8 – Hamsik: più capitano di tanti napoletani che lo sono stati. Ci ama più di se stesso, tanto da penalizzarsi per amore e rispetto della maglia.
    9 – Lavezzi. Uno scugnizzo alla conquista di imprese impossibili. Uno che ami oltre i suoi meriti, per quella voglia bambina di giocare a pallone, per quella capacità di essere te dentro quel campo. Per i suoi errori come per i suoi colpi di genio
    10 – Bruscolotti: un'istituzione.

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    Domenico Zaccaria

    1 – Maradona, perché è D10S
    2 – Maradona, perché lo ha detto Careca
    3 – Careca, per l'appunto
    4 – Krol, un pezzo della grande Olanda sotto al Vesuvio
    5 – Bruscolotti, la bandiera che cedette a Diego la fascia di capitano
    6 – Cavani, perché ha segnato come nessuno mai
    7 – Lavezzi, perché è stato il primo vero idolo dai tempi di Diego
    8 – Taglialatela, perché è stato il mio idolo negli anni bui
    9 – Grava, perché è il simbolo della cavalcata dalla C alla Champions
    10 – Hamsik, perché puó diventare la nostra bandiera

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