Bravo Dani Alves! Ma il primo a mangiare un frutto in campo fu Edmundo. Con la maglia del Napoli
di Domenico Zaccaria
Una banana lanciata sul campo in segno di disprezzo nei confronti di un giocatore di colore. E il calciatore che risponde all’orrendo gesto razzista come meglio non potrebbe: mangiandola e continuando a giocare come se nulla fosse. E’ successo domenica sera in Spagna – verrebbe da dire che per fortuna certe cose non accadono solo da noi – durante Villareal-Barcellona: protagonista Dani Alves, il fortissimo esterno blaugrana “colpevole” di avere la pelle scura. Il suo gesto ha fatto rapidamente il giro del mondo e diversi colleghi, tra i quali il Napoletano Mertens, hanno pubblicato sui social network foto e messaggi di sostegno al grido di #SiamoTuttiScimmie e #DiciamoNoAlRazzismo. Ma forse in pochi ricordano che c’è un precedente che riguarda proprio il Napoli e risale addirittura a 13 anni fa. Stagione 2000-2001, a Vicenza arrivano gli azzurri guidati da Mondonico. La squadra naviga in brutte acque (alla fine retrocederà) e ad animare la vigilia ha pensato Edmundo, che nell’allenamento di rifinitura ha preso a calci il compagno di squadra Mondini. La partita è tesa e nervosa e alla fine vince 2-0 la squadra di casa, allenata (guarda un po’) da Edy Reja e guidata in attacco la Luca Toni. Sull’1-0, dalla curva biancorossa arriva un'arancia indirizzata a Edmundo: da una testa calda come lui ci si aspetta una reazione furiosa; e invece il brasiliano non fa una piega, sbuccia il frutto e lo mangia mentre va a battere il calcio d’angolo. Il campione brasiliano arrivato a gennaio avrebbe dovuto condurre la squadra verso una tranquilla salvezza: verrà invece ricordato più per questo gesto che per le prodezze in campo. In fatto di gol e assist targati Edmundo, d’altronde, c’è davvero poco da ricordare…