Le pagelle di Frosinone-Napoli 0-2

Mentre il tifo napoletano si rende ridicolo tra striscioni e maglie restituite, meritando uno zero spaccato e un daspo dell'anima, la squadra guadagna l'Europa per il decimo anno consecutivo con una prova intelligente ed efficace
  • di Boris Sollazzo

    Ospina 6: continua a essere un portiere da Mai dire Gol, con infortuni rocamboleschi e sfortunati e parate goffe ma non di rado efficaci. 
    C'è chi ha Buffon in porta e chi ha un portiere buffo tra i pali.

    Malcuit 6,5: più ordinato e organico alla squadra del solito, ma è anche aiutato dalla mediocrità degli avversari. Speravamo fosse un titolarissimo, forse è solo una buona riserva utile contro le piccole.
    Malcuit e ora.

    Luperto 6,5: niente sbavature, anche se oggi ci voleva la scienza per farsi mettere in crisi da un Frosinone che, ha pienamente ragione ADL, si dimostra inadatto alla serie A. Tarda a prendere le misure a Pinamonti - che, vedrete, diventerà uno degli attaccanti italiani più forti della sua generazione - poi si dimostra un ottimo centrale quando c'è da mettere il fisico. Può e deve crescere.
    Il nostro giovane Luperto.

    Koulibaly 7: così ci piace, quando ci mette concentrazione e classe anche quando potrebbe bastare un Kalidou a mezzo servizio. Sembra quasi crudele quando sbroglia situazioni scabrose nella propria area di fronte agli impotenti frusinati. Come cambia il nostro ragazzo quando torna il suo compare Raul, anche solo in panchina.
    Fratello dove sei.

    Ghoulam 5,5: all'andata ritrovò il campo dopo mesi e fece due assist, illudendoci tutti. Sfiorò persino il gol, sembrava non venire da due gravi infortuni. Al ritorno non si ritrova e sembra aver perso il passo, non solo del campione, ma del giocatore di serie A. Sbaglia appoggi facili, i tempi di inserimento, i tentativi di mettere in superiorità numerica la squadra. Lo salva Younes, che gioca così bene sulla sua fascia da mettere in ombra la sua scarsa forma tecnica e fisica.
    Non si Faouzi così.

    Callejon 7: due pali, due grandi occasioni sprecate, alla sua trecentesima, per di più da capitano, meritava più fortuna e almeno un gol. Torna il solito José, determinante in ogni zona del campo e nella fase attiva e passiva, ma è oggetto dell'ennesima ignominia di un tifo sempre più "bastardo", imborghesito, vergognoso: lancia la maglia nel settore ospiti e gliela rimandano indietro. Scusaci ragazzo, non ti meritiamo.
    Sette di maglia e di fatto.

    Zielinski 6: Carletto lo arretra, in assenza di Allan, quasi a fare il Pirlo davanti alla difesa. Lui disorientato ma attento, decide di fare il Jorginho, niente lezionismi e pochi tocchi per ripartire e liberare. Molto disciplinato, davanti si vede solo con un tiro accademico. 
    Un tempo speravamo che quel 20 fosse due volte un 10, potrebbe essere 4 volte un 5.

    Ruiz 6,5: il grande freddo della primavera, in cui non ne ha azzeccata una, sembra passato. Complici anche avversari non irresistibili si sta ritrovando. E soprattutto torna a prendersi molte responsabilità, con e senza palla, tra dribbling, passaggi non banali e inserimenti e falli conquistati senza paura. Non trova il gol per colpa del 23° legno della stagione del Napoli (il 24° sarà di Callejon). E' uno di quelli da cui ripartire.
    E' tornato Ruiz Costa.

    Younes 7,5: se questo finale di stagione doveva darci qualche gerarchia nelle seconde linee, ecco chi deve rimanere: ci ricorda perché Mané in Confederations Cup faceva la panchina dietro di lui, è incontenibile e irresistibile. Primo tempo da mattatore, secondo da fiorettista, con toccate di fino e un gol straordinario che mostra tutto il suo repertorio: fraseggio nello stretto, dribbling, precisione da biliardo, fantasia. Con Carletto potrebbe diventare grande.
    Aminchia che gol.

    Mertens 7,5: una punizione alla Diego per raggiungerlo nella classifica dei goleador napoletani in serie A, un'altra forse più bella che esce di pochissimo, un paio di grandi azioni che non finalizza per sfortuna e bravura del portiere ciociaro, un assist d'oro sprecato da Callejon. E la dichiarazione d'amore finale vale un mezzo voto in più. Andrebbe rinnovato, è il vero capitano di questa squadra.
    La vita è belga.

    Milik 6,5: la difesa a cinque del Frosinone lo penalizza, ma è lui, con movimenti e sacrificio, ad aprire tanti spazi ai compagni. Il dialogo con Younes sul secondo gol è da centroboa di pallanuoto, meritava il gol ma glielo nega un recupero miracoloso di Ariaudo. 
    Giù di Moralek.

    Verdi 6: ricorda il Balotelli cazziato da Materazzi, entra sempre svogliato e prova solo due giocatine da spiaggia, quasi a voler sottolineare che meriterebbe di più e che è lì per onor di firma. Lo vediamo bene. In prestito al Benevento, se torna in A.

    Ounas 6: contro le piccole fa cose buone. Se Callejon fosse meno sfortunato, sarebbe nei tabellini del fantacalcio come assistman (la sua apertura è tutto fuorché banale: i mezzi li ha, ma per ora è solo un Cengiz Under che non ce l'ha fatta).

    Raul Albiol sv: vederlo in campo ci commuove fino alle lacrime. Il Napoli senza di lui è un bimbo spaurito nella notte. Quanto ci sei mancato Raul.

    Carlo Ancelotti 6,5: ci è piaciuto in conferenza stampa, incazzato il giusto. Ci è piaciuto con Ugolini, mentre faceva il segno di stare zitto così da prendere in giro lo psicotico Allegri. Ci piace come mette la squadra in campo e il non banale Younes dall'inizio. Ci piace anche che non commenti quello striscione ignobile di Piazza del Plebiscito (altro che Curva B, è una curva da serie b semmai) né la schifosa restituzione della maglietta lanciata sugli spalti da Callejon. E' un signore, forse troppo per un tifo divenuto così mediocre. Fossimo in lui ce ne andremmo, ma speriamo che rimanga. Questa sarà la sua peggiore stagione a Napoli, ne siamo sicuri. Ed è stata una stagione che nessuno avrebbe mai immaginato che potessimo vivere così in alto.

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