O' Trammammuro, chi sale e chi scende
Di Boris Sollazzo
Chi sale
Higuain: una doppietta, i primi gol in campionato su azione del 2014. Il Pipita ricomincia a metterla dentro quando serve. Che non smetta, che ora valgono doppio. Appunto.
Mertens: ha fatto di tutto. Ma il recupero di 70 metri in cui corre così tanto che deve frenarsi aerodinamicamente con il corpo all'indietro, per poi rubare il pallone con una scivolata chirurgica, vale tanto. Anzi, tutto.
Callejón: neanche stavolta riesce a riposarsi del tutto. L'assist per Higuain che segna il 3-1 è intelligenza pura. Guarda Marek e parte prima, forse addirittura usando la macchina del tempo: sembra un altro sport, assomiglia a uno staffettista della 4 x 100. Invece sa. Sa dove andrà il pallone, sa cosa farà il compagno. Sa come la metterà dentro l'amico e sodale Gonzalo. Mentre noi guardiamo altrove. E mentre lo fanno anche i milanisti. Che invocano il fuorigioco perché non credono a quello che hanno visto. Se lo hanno visto.
Inler: con Jorginho a fargli da badante rende meglio. Infatti quando perde la palla l'italo-brasiliano lui si fa una dormita e accompagna Taarabt a segnare. Ma poi tira fuori la stecca da biliardo: usando De Jong come sponda la mette in buca, poi di precisione la deposita sulla testa di Gonzalo con un tocco che forse neanche lui immaginava di avere. Più di quanto abbia fatto in tutta la stagione. Più della metà di quello che abbiamo visto da lui da quando è a Napoli.
Ghoulam: sa crossare. I calci d'angolo, ora, avranno un senso. Non saranno solo l'apostrofo nero tra la parola "inutile" e "contropiede avversario".
Maggio: ma allora il fratello scarso che ha giocato negli ultimi due anni, ora dov'è? Un nuovo caso per la Sciarelli
Chi scende
Curva B: quel loro striscione è demenziale. Quanto i cori autorazzisti per farsi belli con gli ultrà rossoneri. Per loro è meglio la C. O magari la B dei Napoli-Frosinone in cui c'erano i bomboni a orologeria. L'ascensore dovrebbe portarli al piano più basso e lasciarceli. Perché sabato sera hanno davvero toccato il fondo. Meno male che il resto dello stadio li ha ridicolizzati come meritavano.
Insigne: ieri si è sacrificato, anche se era il meno brillante. Ma il pollice verso è per il mancato saluto allo stadio che applaude. Se ti prendi la briga di prendertela palesemente quando ti fischiano, devi rendere loro onore quando ti applaudono. Visto che forse neanche te lo meriti troppo, in quel momento, e lo fanno perché ti amano. Loré, le sceneggiate falle fare ai rossoneri.