“Avanti senza paura: lo scudetto non è un tabù”

Giuseppe Bruscolotti, capitano di tante battaglie: il mercato del Napoli è stato di alto livello, ora sogno Mascherano
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    "Non dobbiamo aver paura di pronunciare la parola scudetto. Il mio Napoli e questo non sono paragonabili, sono due calci e due squadre diverse. Ma dietro entrambi c'è la mano di grandi dirigenti e una programmazione rigorosa: nel nostro caso era merito di Italo Allodi, qui del presidente Aurelio De Laurentiis". A parlare è Giuseppe Bruscolotti, il Capitano, festeggiando la vittoria sul Milan nell'intervista a Manà MaNapoli, trasmissione settimanale sul Napoli in onda tutti i martedì dalle 20.30 alle 21.30, su Radio Manà Sport. Ricordando il suo Milan-Napoli del 1986 "la prima di tante vittorie, il giorno in cui capimmo che potevamo puntare al sogno". Incalzato da Boris Sollazzo e Enza Civale, ha ammesso che alla base di questi successi di inizio stagione c'è un mercato di alto livello. "Sono state fatte le scelte giuste: Reina è di un altro pianeta rispetto a Julio Cesar, che si è comportato pure male. E Higuain è più forte di Cavani. Non voglio dire che il Matador non sia un campione, ma il Pipita gioca per la squadra, non pensa solo alla sua finalizzazione ma al risultato e ai compagni. E' decisamente più completo, un fuoriclasse che, a mio parere, può arrivare anche lui a 30 gol. E ne farà fare ai compagni di più dell'uruguaiano". Si rammarica Palo 'e Fierro "della mancanza di una scuola di difensori italiani all'altezza della nostra tradizione. Il Napoli ne soffre, come tutte le squadre italiane". E al presidente che dichiara di avere ancora da spendere, dà un'indicazione precisa. "Mascherano, prendendo lui non servirebbe più nessuno. Sarebbe il campione giusto al posto giusto. Detto questo, penso che già così la squadra azzurra sia la più forte del campionato". E l'ultimo pensiero va a Paolo Cannavaro. "Si sta comportando bene, rimane un grande difensore. Ma forse doveva dare la sua fascia già quest'anno a Marek Hamsik. Visto che ora, non essendo più titolare, è già sul braccio dello slovacco". Certi gesti vanno fatti al momento giusto, come Peppe fece con Diego Maradona.

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