O' Trammammuro di Latina-Napoli, chi sale e chi scende
di Boris Sollazzo
Non sorridete troppo. Era solo la quarta squadra del Lazio, ha fatto un buon campionato di serie B lo scorso anno e ora ha perso il suo uomo migliore, Federico Viviani. Non esultate troppo, visto che il Latina è come il suo allenatore, Mark Iuliano, quand'era calciatore: falloso, tecnicamente scarso, volitivo, grintoso, brutto da guardare. Non illudiamoci ma, comunque, non prendiamo gol da più di 210 minuti (e da 180 c'è Pepe Reina in porta, guarda un po'), si vede una fase difensiva organizzata e un gioco veloce. Al Sassuolo l'ardua sentenza, ma questa settimana avremo meno preoccupazioni e penseremo al miracolo degli schemi: li abbiamo, li mettiamo in pratica, ci riescono persino. Non svegliateci.
SU - CRISTIANO GIUNTOLI: Mancano 18 giorni alla fine del calciomercato e deve cedere ancora almeno 5-6 giocatori e prenderne un paio. Ma alla luce delle ultime partite, Vlad Chiriches a 6,3 milioni di euro rischia d'essere l'affare dell'anno. Un centrale che sta per segnare in mezza rovesciata, che regala due interventi difensivi d'altri tempi e che imposta e difende a Napoli non lo ricordiamo dai tempi di Ciro Ferrara. Ora, ovvio che non sia alla sua altezza, ma non ti fa neanche passare il tempo a rimpiangere Ayala e Bonomi, e non è poco. In più pare che abbia venduto Gargano a 1,5 milioni, Inler a 7 più bonus e Zapata a 2 in prestito senza diritto di riscatto, non strapagando nessuno finora. E ieri era pure in panchina. Il ragazzo promette bene.
SU - VLAD CHIRICHES: E due. Sarà che non ci siamo abituati, ma vedere un centrale che gioca con la sua tranquillità, che dopo un dribbling subìto invece di fermarsi ad ammirare l'attaccante lo anticipa in scivolata, che non butta palla ma neanche la dimentica, ci commuove. Conte Vlad, solo una cosa: a conquistarci ci hai messo poco. Ma se mi diventi Britos o mi illudi e poi deludi come Koulibaly, ti scatafragno di paccheri
SU - PEPE REINA: Una sola grandissima parata con la mano di richiamo. Ma basta: perché urla come un ossesso e tiene tutti i compagni sull'attenti, non butta un pallone con i piedi e infine risfodera i suoi rinvii assist. Pepe, non ci lasciare più. Lider maximo.
SU - OMAR EL KADDOURI - Con Dries Mertens ha un'intesa naturale già notata a Dimaro. Non sono tanto i due gol e il terzo sfiorato a rubare l'occhio, ma i movimenti senza palla e la corsa, finalmente brillante. La tecnica c'è, se mette su carattere e fisico, potrebbe essere un piccolo crack.
SU - CHRISTIAN MAGGIO - Gioca circa mezz'ora e sembra quello dei primi anni. Il rigore del quinto gol lo conquista lui facendo uno slalom gigante tra gli avversari, sembrava Lavezzi. Fa piacere vederlo così. Ora però, Maggio mio, non ti dimenticare come si fa, Magari mi ricominci pure a segnare.
GIÙ - GONZALO HIGUAIN - Niente paura, è solo l'inevitabile carenza di forma di un giocatore che ha giocato 11 mesi consecutivi ad alti livelli. Sembra a suo agio nel modulo di Sarri, ma va a scartamento ridotto. Piace l'impegno e il posizionamento in campo, i movimenti in area nei primi minuti. Poi molla.
GIÙ - MANOLO GABBIADINI - De Laurentiis dia uno scappellotto bello forte al bergamasco. Che forse dimentica di essere stato messo in panca da ogni allenatore in carriera, che nel reparto avanzato azzurro lo scorso anno pur avendo giocato meno degli altri è l'unico ad aver avuto un infortunio muscolare e che per fare il separato in casa non ti devi far parlare dietro. Manolo entra al posto di Higuain e al di là di una buona discesa non premiata da un egoista Insigne, sparisce come a Oporto. A fine partita spara una bomba di mancino da fermo, un colpo dei suoi. Una rete bellissima, ma era lo 0-4 e la non esultanza polemica era ridicola. Si impegnasse, Sarri non avrà problemi a dargli lo spazio che merita.
GIÛ - JOSÈ MARIA CALLEJÒN - Non è svogliato come lo scorso anno. Non è impreciso come qualche mese fa. Si impegna, si applica, si mette al servizio della squadra. Ma l'impressione è che mentre Mertens sia a suo agio da seconda punta tecnica, Insigne da trequartista (anche se ieri sembra aver avuto una piccola involuzione nel ruolo) e El Kaddouri possa occupare nel cuore del mister il posto del Saponara, lui non riesca a trovare il suo posto nello scacchiere sarriano. Forse per troppa generosità e duttilità? Chissà. Il bello è che l'allenatore si è sbilanciato su di lui, dicendo che è "un giocatore meraviglioso". Vedremo.