Un giovedì di coppa apparentemente tranquillo, o no

  • Di Antonio Moschella

    Alle 19, per alcuni l'ora dell'aperitivo, per altri quella dello yoga, oggi giocherà il nostro Napoli. Un orario scomodo soprattutto per chi lavora e vorrebbe raggiungere lo stadio o anche solo il divano di casa propria. La posta in palio è il passaggio ai sedicesimi di Europa League. Non si tratta, quindi, di quegli agoni fiammanti che aprono l'appetito passionale dei tifosi che vivono di esplosioni notturne stellate. 

    Eppure, la partita di stasera contro questa impronunciabile squadra danese, è importante per svariati motivi. Il primo è, sostanzialmente, il risultato: vincere significherebbe non solo sancire la qualificazione alla fase seguente ma soprattutto assicurarsi il primo posto, il che in soldoni significa essere testa di serie e non solamente evitare le altre prime qualificate quanto principalmente le potenze che scenderanno dalla Champions League. Il secondo motivo è psicologico: con un robusto turnover è importante dare un segnale di compattezza e di motivazione da parte dell'intero gruppo, nonostante il Midtjylland non sia certo l'archetipo dello squadrone. Il terzo motivo per cui non bisogna sottovalutare l'impegno di oggi è la valutazione delle stesse seconde linee, che dovranno dimostrare in primis attaccamento alla maglia (e alla causa) e far sentire il pubblico presente ricompensato dal punto di vista sportivo.

    Per quanto mi riguarda, il mio dubbio di oggi è se vederla al bar o a casa in streaming. L'orario particolare e un impegno calcistico (amatoriale) spaccano in due il mio tardo pomeriggio, e l'ipotesi di trovare poca gente al bar mi fa propendere più per un facile streaming a casa, speranzo che il segnale non sobbalzi troppo. Tuttavia sarò lì, a soffrire forse un po' meno, ma sempre attento a quanto accade. Perché se il Napoli non si discute, ma si ama, bisogna seguirlo sempre, anche senza il gran fascino delle sfide da dentro o fuori.

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