La strada lunga e irta
La settimana ricomincia. Il caffè del lunedì ha un sapore pesante per tutti, figuriamoci per i tifosi napoletani scottati dal capitombolo di Palermo e dalle brucianti critiche alla squadra. Il povero Rafael viene messo alla gogna come unico responsabile, con alcuni che lo vorrebbero addirittura alla ghigliottina. La sbronza del filotto di quattro vittorie consecutive aveva gonfiato il petto di troppi, per non parlare del romanticismo provocato dall’eventuale rimonta sulla Roma.
Trebisonda o no, siamo già immersi fino al midollo in un vortice di partite - trappola che decideranno non solo il presente ma anche il futuro prossimo del nostro destino. La maturità di un gruppo si vede, o intravede, sotto pressione, quando l’urgenza spinge a uno sforzo fisico e mentale che gli azzurri non sono mai riusciti davvero a sostenere da quando sono tornati a calpestare scenari europei. Le trasferte estenuanti si alterneranno alle delicate partite in casa per un mese abbondante, quando la pausa per le nazionali darà, forse, un po’ di respiro.
Il percorso che si staglia dinanzi a Benitez e ai suoi prodi è lungo e irto. O anche ventoso, per citare i Beatles, ennesimo riferimento a quella Liverpool che potrebbe privare il Napoli del suo santone, colui al quale occorre aggrapparsi per sperare in un ulteriore salto di qualità. Da ora in avanti ogni partita vale una stagione. Trebisonda e Torino si prospettano come due territori difficile da espugnare, dove il sangue conterà più dei piedi. E così sarà in casa contro Sassuolo e Inter.
Il lungo viaggio verso la gloria parte proprio da Trebisonda, che i marinai che battevano il Mar Nero illo tempore non avrebbero mai dovuto perdere di vista per orientarsi in quelle difficili acque. La meta non è solo Varsavia, luogo della tanto agognata finale di Europa League. La fine del viaggio è il raggiungimento di una maturità da grande squadra, abile a respingere le critiche e le tensioni e finalmente capace di far sentire la sua voce in ogni situazione e campo. E se proprio non vogliamo scomodare di nuovo i Beatles, viriamo sugli AC/DC e la loro “It’s a long way to top if you wanna rock ‘n roll”.