Milan–Napoli raccontata in musica, ecco la PlayNapoList
di Raffaele Calvanese
Salire a Milano in concomitanza della partita della svolta, sentire la tensione per tutta la giornata di domenica. Incrociare in centro sciarpe azzurre e rossonere. Era tutto organizzato, io portavo la mozzarella e gli amici mettevano la casa a pochi metri dallo stadio. Inutile dire che la tensione c’era perché andare a vincere fuori casa a Milano sarebbe stata una bella prova di maturità. Inutile aggiungere che la prova di maturità è andata molto oltre le più rosse aspettative. Roba da bacio accademico per il professor Sarri e per i suoi discepoli più meritevoli come Insigne e Higuain. Il Napoli è arrivato a Milano per la sua esposizione universale del bel gioco.
Non è divertente – Timoria
“…com’è bella Milano quando sei un vincente”
I due volti della medaglia di Milan napoli sono quelli di un allenatore come Sarri che i primi turni di campionato avevano messo sulla graticola ed ora sta raccogliendo pentimenti a piene mani. Tante persone che come a Montevergine si recano dal mister contriti e arresi all’evidenza di una squadra che espone un calcio scintillante, senza giacca e cravatta ma al contempo elegantissimo. Al lato opposto c’è MIhajlovic, da molti invocato a gran voce quest’estate per la panchina partenopea, molte ancora le sue vedove in quel di Napoli, almeno fino a domenica sera, perché dal lunedì si guardano bene dall’uscire allo scoperto.
Storia di un artista – I Cani
“noi che a Milano ci andiamo, per la moda e la radio…”
Sbancare Milano, farlo in modo netto, chiaro, limpido ed inequivocabile. La squadra di Sarri gioca un calcio bello da vedere ed anche concreto nel risultato. Qualcuno ha usato l’aggettivo “euclideo” per definire le nostre geometrie. L’artista però non è solo il Mister, ma anche un certo Lorenzo, scugnizzo napoletano capace di piegare la grande Milano al suo cospetto, due gol e un assist per relegare il Milan a ruolo di “piccola” del campionato. Sono soddisfazioni.
Le quattro volte – Brunori Sas
Era da tempo che non si vedeva un risultato così rotondo fuori casa, forse era ancora più tempo che i rossoneri non perdevano in maniera così netta tra le mura amiche. Sta di fatto che i numeri sono impressionanti: sei partite senza subire gol. La famosa fase difensiva che entra a regime, la ri-scoperta di un calciatore come Koulibaly, Jorginho al centro del progetto. I numeri parlano chiaro e ce li godiamo, il campionato è lungo e lo sappiamo bene, ma ad ora è innegabile che il potenziale di questa squadra è molto alto.
Vesto sempre uguale – 24 Grana
Non è certo l’abito a fare il monaco, men che meno l’allenatore. Il Mister con la tuta, quello del calcio di una volta, che a prima vista porterebbe a pensare a un calcio nostalgico tutto palla lunga e pedalare. Invece eccolo qua Mister Sarri col suo Napoli dalle geometrie impeccabili, con gli inserimenti letali dei centrocampisti come Allan, la palla che gira e sa sempre dove andare, senza cambiare le sue convinzioni ha saputo aspettare di avere le gambe abbastanza forti da reggere un modulo diverso da quello inziale, quello giusto per il cambio di marcia. Si era detto che serviva pazienza, e quella pazienza ci è stata ampiamente ripagata.
Milano – Lucio dalla
“Milano a portata di mano, ti fa una domanda in tedesco e ti risponde in siciliano…”
Per l’occasione la risposta è stata in napoletano, gli azzurri hanno fatto il loro personalissimo Expo, un’esposizione universale del miglior calcio made in Italy. Tutti a stropicciarsi gli occhi davanti a una squadra che ha ricominciato a divertirsi e a giocare senza remore e paure. Non è mai facile andare ad imporsi su certi palcoscenici, solo poche formazioni hanno la personalità per farlo, noi domenica sera abbiamo messo a tacere l’intero padiglione Rossonero, poi tutti a festeggiare al padiglione Campania con babbà a profusione per gli avventori rossoneri.
Forza Napoli Sempre