Il Milan, il vero rivale
Di Antonio Moschella
D’accordo, la Juventus sarà sempre la più odiata dall’Italia e dai napoletani tutti. Eppure nessuno riuscirà mai a togliermi di dosso le sensazioni e i brividi che provo ogni qual volta i miei azzurri sfidano quei diavoli rossoneri. Oggi meno ‘infernali’ del solito, è vero. Ma pur sempre loro. La mia avversione verso la compagine milanese risale alla mia infanzia, quando pensavo che il mio Napoli fosse imbattibile come l’Invencible Armada, Napoleone o Alessandro Magno. E invece spuntavano ribelli la chioma di Gullit, i baffi di Rijkaard e le gambe di Van Basten, che puntualmente frustravano i nostri sogni.
Oltre alla famigerata e oscura rimonta del 1988, culminata con la debacle del San Paolo, il Milan che veniva fuori in quella fine di decennio era l’embrione di quello schiacciasassi che avrebbe fatto storia. Ergo, in me ha sempre suscitato odio, ma anche profondo rispetto. È per questo che per me le sfide con i rossoneri valgono anche più di quelle con la Vecchia Signora. Se poi si gioca a San Siro, il brivido è ancora più vibrante. La vittoria dell’anno scorso, arrivata dopo un gol di Britos(!), il primo golazo di Gonzalo e il miracolo di Reina su Balotelli, mi aveva acceso in testa l’idea di un cambiamento del Napoli: quella effettiva maturazione poi non arrivata.
Oggi che il freddo di Milano accoglie gli azzurri un po’ come accolse Totò e Peppino, è il momento giusto per rialzare la testa dopo essersi scrollati le spalle nell’allenamento del giovedì. Perché anche se il Milan non è più il Diavolo di una volta, ci sono sfide che di per sé fanno accapponare la pelle. Spero dunque che gli azzurri, una volta visto rossonero, si trasformino nella macchina da guerra all’arma bianca (azzurra) che sanno essere quando l’occasione lo richiede. Alla Scala del calcio, sarebbe bello sentire l’applauso del San Carlo. E magari anche un po’ del San Paolo...