Il delitto perfetto di Mazzoleni
di Francesco Albanese
Non bastava la vergogna di Pechino, ora anche il rigore a favore inventato contro il Torino. Fossimo in un libro giallo si potrebbe pensare ad un diabolico piano ordito per tornare a colpire la stessa vittima a distanza di un anno e due mesi.
Già perchè con quel penalty fatto fischiare a “favore” degli azzurri l'assistente di porta Mazzoleni ha soltanto prodotto un danno al Napoli. In primo luogo ha macchiato un successo netto, solare, indiscutibile degli azzurri che così nell'opinione degli sportivi più distratti (la maggioranza) ha vinto grazie all'aiutino calato dall'alto. In realtà, lasciando da parte l'ingiusta sanzione all'intervento di Glik, basterebbe leggersi le dichiarazioni a fine gara di Ventura (“non c'è stata partita”) per capire esattamente come siano andate le cose.
Ma il pernicioso Mazzoleni, se possibile, si è spinto ancora più in là. Com'era prevedibile sui social network sono partite le frecciatine dalle sponde giallorossobianconere (da che pulpito!). Battute per carità, ma comunque fastidiose. Essere additati come la squadra amica del Palazzo oltre a non essere vero, non giova in uno snodo cruciale come quello che gli uomini di Benitez si apprestano a vivere da qui a Natale. L'unica replica possibile è allora il post del “Ciuccio” che su Facebook ha così scritto: “anche quest'anno è in atto un complotto per far vincere come al solito lo scudetto al Napoli”.
Ps Va da sé che Mazzoleni lo vogliamo rivedere soltanto in cartolina. Magari da Pechino.