A Firenze va in scena il derby di Peppino Gagliardi
di Tommaso Lupoli
La canzone nel video è Come le viole, portata a Sanremo nel 1972 da Peppino Gagliardi. Il testo con il calcio non c’entra niente, salvo quando - inconsapevolmente - è entrato nello spogliatoio della Fiorentina. Disc jockey d’occasione: Bruno Pesaola alias Petisso:
«Con la Fiorentina avevo un giradischi che facevo ascoltare prima della partita, con su una canzone di un cantante napoletano Peppino Gagliardi, titolo “Come le viole”».[1]
Un abitudine divertente diventata presto un vero e proprio amuleto. Un rito da ripetere per forza, a qualunque costo. Un giorno, la Fiorentina era impegnata nella trasferta di Genova, l’allenatore argentino s'accorse di aver dimenticato a casa il 45 giri. La domenica mattina si fece 500 chilometri da solo con una macchina a noleggio per andarlo a prendere.
Peppino Gagliardi e Pesaola a parte, quello tra Fiorentina e Napoli è un match sempre dal sapore particolare. Quasi familiare. I due club hanno in comune tante cose. Ad esempio l’anno di fondazione (1926) e il numero di scudetti vinti (2). Ma soprattutto, in virtù del famoso proverbio Il nemico del mio nemico è mio amico, l’odio (calcistico) per la Juventus.
Ultima affinità, la più recente, l'aeroplanino di Pomigliano d' Arco Vincenzo Montella. Certo il suo: «non sono stato mai un tifoso dei partenopei», in una vigilia di Napoli-Catania di qualche anno fa, a qualcuno non è piaciuto. Quando però, per giocare a calcio, a 13 anni sei costretto a lasciare il tuo paese, pure a me verrebbe qualche dubbio. Ma questo è un altro discorso…