Benitez: "Vincere contro la Juventus deve diventare normale per noi". Hamsik: "Ci crediamo, vogliamo il secondo posto"
di Boris Sollazzo
Ai microfoni di Sky e Mediaset Premium vanno Rafa Benitez, Marek Hamsik e Lorenzo Insigne. E sono perfetti come in campo: l'allenatore tiene alta la concentrazione, dimostrandosi esigente anche e soprattutto dopo la vittoria, lo slovacco ammette di sentirsi meglio ma vuole ancora di più, il Magnifico si dichiara felice della vittoria e punta al Mondiale. L'iberico ci tiene subito a ringraziare i suoi ragazzi. "Devo fare i complimenti ai ragazzi che hanno fatto una partita spettacolare in fase difensiva e offensiva. Vincono i giocatori in campo, noi prepariamo le partite più o meno bene, ma sono i calciatori a fare la differenza. E oggi sono stati straordinari, hanno palleggiato bene, hanno giocato alla grande con e senza la sfera tra i piedi. E parlo di tutti. Penso a Pandev, che si allena sempre benissimo e quando entra in campo è ogni volta utilissimo. O a Dries Mertens che ha lavorato in maniera encomiabile per essere in campo già per questa partita, dopo l'infortunio duro che ha subito. Ha dimostrato coraggio e un grande spirito di sacrificio e lo voglio ringraziare per questo". Ma il Matador tranquillo - così lo chiamavano a Liverpool e a Valencia, il coach di Madrid - non si muove dal famoso 76%. "Non siamo stati perfetti. Perfetto non si può dire mai, si può ancora migliorare. Oggi abbiamo visto una grande prestazione di una squadra al massimo livello contro un’altra squadra al massimo livello. La rosa alla fine fa la differenza in una stagione, ma in una partita ci sono undici giocatori in campo di qualità e qualcosa può succedere. La Juve sta facendo un campionato da record ed è difficilissimo avvicinarsi, se non fa qualche errore". E dicendo questo, guarda già al prossimo anno, al ciclo che vuole aprire nella città partenopea. "La fase di crescita decisiva della squadra e della società arriverà quando vincere queste partite diventerà normale. Per ora Roma e Juventus ci sono superiori, le differenze a loro favore in termini di fatturato e rosa esistono e dobbiamo colmarle. Marotta affermerà pure che io non posso dire queste cose, ma io lo faccio: è una verità dimostrabile anche in tutti gli altri campionati il fatto che siano elementi decisivi per vincere". E poi si concede un'ironia un po' amara sulla sfortuna che pochi gli riconoscono, ma che spesso lo perseguita: "Tante volte mi è successo di fare record di punti e non vincere, con il Liverpool arrivai a 86 e non trionfammo in campionato. Non dobbiamo pensare a questo, adesso conta puntare sulla Roma, continuiamo così". Infine si concede una parentesi romantica, riferendosi alla consorte che oggi su Il Mattino ha conquistato Napoli, con una bellissima intervista. "Fra 10 giorni vengono qui le mie figlie e mia moglie. Sono molto felice che la famiglia mi raggiunga, spero di dedicare qualche vittoria alla mia signora". Nega, invece, di avere dei meriti "attivi" sulla prima rete del suo pupillo. "Io ho marcato Chiellini per tre secondi e il Napoli ha segnato? No, è solo merito dei ragazzi, un allenatore non è mai così decisivo. Neanche in un caso come questo. E non mi chiedete cosa ci stavamo dicendo, perché non lo ricordo".
Se ne va, sorridendo sornione, lasciando la postazione a Marekiaro, non prima però di averlo elogiato. "Marek Hamsik alla fine era stanco, ma conferma la crescita delle ultime partite e sono molto contento di questi suoi progressi, lui è un giocatore fondamentale per noi". Anche lo slovacco è molto soddisfatto della sua partita, ma non si siede sugli allori. "Questa grande vittoria non basta per sanare i tanti punti persi, ma godiamocela, è una bella, impresa, l'abbiamo meritata, tutti i miei compagni sono stati straordinari. Ci danno sicuramente una grande spinta questi tre punti, però dobbiamo vedere cosa fa la Roma, ha una partita importante mercoledì e vediamo come va a finire. Siamo ancora dietro, ma speriamo di avvicinarci ancora. Dobbiamo provare a raggiungere i giallorossi e il secondo posto, dobbiamo crederci fino alla fine". A chi ancora indunividua nella tattica del suo allenatore la causa della sua crisi prolungata, risponde con decisione. "Il problema non è il modulo, sono io a dovermi integrare al meglio nel gioco, trovando le posizioni giuste. Credo che negli ultimi match l'ho fatto e sono arrivati dei miglioramenti nelle mie performance. E in quelle di tutta la squadra, cosa di cui sono ancora più felice. Se arriverà il gol bene, ma sono sereno. La forza per crescere la trovi, la devi trovare dentro te stesso, ma per me è stato importante che qua mi hanno aiutato tutti, compagni, mister, la gente. Come ho detto, le ultime prestazioni sono state positive ed è quello che conta". A chi lo forza a fare pressione sulla società, da capitano, per un grande calciomercato estivo, dà una risposta da antologia. "La società sta facendo il suo lavoro, ogni anno arrivano grandi campioni e miglioriamo. Spero, anzi sono sicuro che arriveranno anche quest'estate".
Chiude la passerella Lorenzo Insigne, fermato da Sky subito dopo il fischio finale. "Dopo aver parlato con voi andrò a rendere omaggio ai tifosi. Siamo andati a salutare tutte e due le curve, come sempre loro ci danno una grossa mano e penso che stasera abbiamo ripagato in maniera perfetta il loro affetto. Questa sera gli abbiamo regalato una grande prestazione, vincendo contro la prima in classifica". Non sta nella pelle il beniamino del San Paolo. "Sicuramente è una vittoria importantissima, perché ci fa essere sempre più sicuri del terzo posto e più vicini alla Roma. Noi continueremo a lottare, fino alla fine del campionato. E soprattutto spero che continuiamo a giocare così, perché se lo faremo ci toglieremo un sacco di soddisfazioni". Si schernisce quando gli si fa notare che, forse, questa Napoli-Juventus è stata la partita migliore della stagione per lui. "Se stasera ho giocato bene, è sempre grazie all’aiuto dei miei compagni e penso che, sì, sto facendo bene. Il mister chiede di dare una mano in più in difesa a noi esterni. Io cerco di essere sempre a disposizione della squadra, così arrivo poco lucido sotto porta e faccio pochi gol. Però l’importante è che vinciamo e arriviamo lontano". Non si nasconde Lorenzinho e ammette che il suo sogno, a questo punto, è il Brasile. "Sto dando il massimo con la maglia del Napoli per arrivare al mio obiettivo, che è il mondiale. Penso che Prandelli mi stia seguendo, io sono molto contento di queste prestazioni e mi auguro alla fine di venire premiato".