Esattamente dodici mesi fa mi trovavo in Andalusia, reduce da un faticoso ma affascinante Cammino di Santiago e un giro in Portogallo, e la mia preoccupazione più grande era dove trovare un bar che emettesse Napoli-Borussia Dortmund. In quei giorni iniziava a prendere forma il progetto 'ExtraNapoli', nel quale era stato reclutato quasi in maniera 'coatta' da un collega di un amico.
Ricordo il mio primo pezzo, necessario per rompere l'impasse della vacanza andalusa, mentre cercavo di evadere dalla fremente e ansiosa attesa del primo match di Champions League parlando di Javier Mascherano, che poi si sarebbe rivelato come l'ennesima chimera.
Da quel momento ExtraNapoli mi ha accompagnato in ciò che più amo fare, dopo, ovviamente, seguire gli azzurri: viaggiare e conoscere luoghi diversi . Il breve ritorno a Napoli ha posto le basi per una continuità e poco a poco grazie a Francesco Albanese mi sono sentito parte integrante del progetto.
Il trasferimento in Argentina, patria di D10S, mi ha permesso di respirare dal vivo l'umanità di un popolo a noi vicinissimo, come descritto nel mio pensiero libero su Buenos Aires, città nella quale il Napoli Club omonimo - nato dal costante lavoro di Andrea, passato da sconosciuto a carissimo amico in pochissimi minuti - mi ha fatto sentire come a casa, ogni domenica mattina o pomeriggio rinchiuso in un pub perdendo la voce.
La concretezza e l'applicazione di Errico Novi, nonché la tagliente e sagace dialettica di Boris Sollazzo, capace di far godere tutti noi per ben 104 volte, hanno fatto il resto, durante questi 365 giorni. La sublimazione è avvenuta quando, dopo l'1 a 1 del San Paolo contro l'Athletic Bilbao, ho conosciuto dal vivo i mitici Francesco e Boris, due ragazzi come me, innamoratissimi del Napoli e dediti alla causa come due soldati, nonostante indossino i galloni di generali, conquistati sul campo. Da loro pretendo solamente un caffè Lavezzi, nient'altro.
Viaggio dopo viaggio, l'unico filo rosso, o meglio azzurro, è stato sempre il mio Napoli, l'unica vera passione che non muore mai. Perché nella vita si può cambiare fidanzata, ma la squadra del cuore resta sempre la stessa.