Napoli: la casa di Maradona

Una storia per chi non ha visto e per chi non c'era. Perché dopo tutto questo tempo una città intera impazzisce ancora per Diego?
  • di Manfredi "Freddy" Adams
    Diego però non ha mai lasciato Napoli. Era già nei nostri cuori oppure in un album di figurine, in qualche foto, su qualche maglietta, in un poster, in un filmato, ovunque si annidi un tifoso del Napoli che lo abbia visto o che ne abbia tramandato le gesta ai suoi figli. 
    Non è mai andato via perché le sue cose le abbiamo conservate sperando in un suo ritorno, abbiamo litigato con tutto il mondo così come farebbe anche l'ultimo dei sudditi per il suo Re. E chi non è Napoletano non può capire, non può immagine quanti schiaffi ci abbia tolto dalla faccia, semplicemente vincendo un partita o mettendosi dalla parte degli ultimi. Per questo Diego è una specie di santone, per questo la sua maglia è un cimelio prezioso, una reliquia. Lui non ci ha mai tradito e mai ci tradirà. Sennò come può mai essere che dopo più di 25 anni ci commuoviamo ancora pensando a lui? E statene certi che succederà anche tra cent'anni. Ha promesso di collaborare per il futuro del Napoli, Lui che fa parte del nostro glorioso passato, il passato dove è sempre utile attingere alle proprie radici, alla propria Storia, alla propria identità. Noi che con Lui abbiamo vinto, condottiero unico ed invincibile, noi che con Lui abbiamo toccato il cielo con un dito, abbiamo visto cose che voi umani... 
    Pibe de oro, Aquilone cosmico, Dio del calcio, Genio: sei stato il nostro regalo più grande, il nostro sogno sportivo più recondito, la nostra allegria.
    Sei tornato fisicamente sul campo che ti ha consacrato e nella città che hai difeso e portato alla vittoria. 
    E oggi che la squadra si sta comportando benissimo, nonostante le grandi soddisfazioni che allenatore e giocatori ci stanno regalando, abbiamo ancora un fottutissimo bisogno di te!
     
    p.s.: qui un mio racconto su come ricordi Diego

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