L'albero dei gufi di Bologna-Napoli

C'era chi non vedeva l'ora della sconfitta degli azzurri: ecco i nomi
  • di Lucio Fava Del Piano

    Non vedevano l’ora. E adesso non gli sembra vero. Una sconfitta del Napoli è piatto prelibato per i tanti gufi che per troppo tempo erano stati tenuti a stecchetto. E per una volta non parliamo dei fenomeni del giorno prima, di quelli che avevano riso della “partita più difficile” prevista da Sarri o di quelli che “il finale con l’Inter è un campanello d’allarme”.

    No, questa volta tocca sopportare i sapientoni del giorno dopo, quelli che da troppe settimane, da oltre 100 giorni, aspettavano una caduta del Napoli, per poter indossare la maschera a loro più congeniale, quella degli avvoltoi.
     
    A cominciare, non si potrebbe fare altrimenti, dalla Gazzetta. Che dopo aver parlato di finale “horror” contro l’Inter, ci spiega che il 3-2 del Dall’Ara è “ingannevole”, perché il risultato “poteva essere 4-0”. E sempre la rosea se la prende anche con Sarri - fino a ieri un mix tra Guardiola e Sacchi - perché nientemeno "s’è voluto concedere anche stavolta una divagazione sulla classe arbitrale”. Non, si badi bene, perché abbia detto che la partita è stata sbloccata da un gol irregolare, ma perché ha osato affermare che gli arbitri italiani non sono i migliori del mondo. Pensa un po’…
     
    E ancora dalle colonne rosa, il tifosissimo (di un’altra squadra, però) Mimmo Malfitano parla di un Higuaìn innervosito dalla marcatura di Gastaldello (perché invece i calci di Miranda e Murillo l’avevano lasciato tranquillo?) e dai due gol del Bologna, richiamando immediatamente “un qualcosa già visto nella passata stagione”. Come direbbero dalle mie parti, te piacesse, eh?
     
    Stesso editore, altro colore, è impietosa l’analisi del Corriere della Sera, che insiste nel richiamare i vecchi errori (ma nuovi errori mai?) e aggiunge le vertigini da alta classifica: "Le abitudini nel tempo diventano spesso brutti vizi e per liberarsene occorre una volontà ferrea. Accumulare coincidenze porta alla certezza di prove concrete e ad ammainare la bandiera degli episodi sfortunati. Il Napoli casca in vecchi errori, crolla a Bologna. Che sia stata la pressione d’alta quota ad aver reso molli le gambi degli azzurri è possibilità concreta”. E torna a far capolino la parola-feticcio che aveva caratterizzato tutta la scorsa estate, “ridimensionamento"…
     
    Anche sulle pagine bianconere di Tuttosport la soddisfazione è palpabile, forse anche a causa della buona prova di Mazzoleni. Sulla prima pagina del quotidiano torinese si parla di “vertigini” e “ansia da prestazione”. Nell’interno vengono poi esaminati i “tre capi d’accusa” che riguardano errori difensivi, tenuta del centrocampo e risposta della squadra alla settimana da capolista.
     
    Resterebbero poi da ricordare altri commentatori tra i quali Criscitiello, secondo il quale il Napoli rischia di pagare le pressioni di una piazza non abituata a vincere (lui che viene da una piazza storicamente vincente) e il parmigiano Gene Gnocchi che ha twittato di un "De Laurentiis furioso con Sarri:" Smetterò di lavargli le tute””, a conferma che far ridere è una capacità che ha ormai perso dal ’92.
     
    Insomma, va a finire che per incontrare un giudizio sereno e condivisibile dobbiamo affidarci - chi l’avrebbe mai detto - alle parole di Leonardo Bonucci, secondo cui, semplicemente, "la giornata in cui va tutto storto può capitare”.

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