La crescita silenziosa di David Lopez
Se Rafa Benitez lo ha voluto a Napoli, ci sarà un motivo. Certo, non avrà il carisma di Mascherano né il curriculum di Kramer - uno che ha giocato una finale mondiale senza poterlo raccontare praticamente a nessuno - ma David Lopez è un diligente professionista ormai imprescindibile per il centrocampo azzurro.
Settimo in quanto a minuti giocati in tutta la rosa, il mediano proveniente dall’Espanyol è il fulcro di quell’ “echilibrio” tanto predicato e agognato da Benitez. Diligente nella copertura e anche discreto nella propositività verticale, Lopez orbita concretamente davanti a Albiol e Koulibaly, offrendo a entrambi la possibilità di portar palla, ma la sua caratteristica principale è quella di gettarsi su ogni palla e di mantenere la posizione in maniera molto diligente.
A Roma contro la Lazio non ha disdegnato delle sortite offensive, dimostrando che, nonostante non sia un regista sulla falsa riga di Xavi o Pirlo, è anche sapiente nei suggerimenti in avanti. Aiutato da un fisico privilegiato, Lopez ha in Gargano la chioccia e il miglior compagno di reparto. Qualcosa di incredibile a fine agosto, quando l’uruguayano veniva invitato a togliersi la maglia e il catalano veniva accolto con offese gratuite, manco i tifosi azzurri medi avessero seguito l’andamento dello stesso nell’Espanyol l’anno scorso.
Il suo posto in mediana è ormai assicurato. Titolare fisso da 9 partite consecutive, David è ormai un punto fisso del Napoli. All’Espanyol lo rimpiangono ancora. Non sarà Mascherano, ma il futuro è suo. Teniamocelo stretto