"Cazzimma" regala tre punti al Napoli
di Francesco Albanese
Un difensore centrale che diventi finalmente leader della difesa, un centrale di centrocampo in grado di prendere per mano la squadra, un vice Higuaìn che conceda al Pipita pause per rigenerarsi. Erano questi i tre profili di nuovi acquisti che il Napoli avrebbe dovuto cercare sul mercato per compiere il tanto sospirato salto di qualità. Sospendendo il giudizio sui vari Koulibaly, De Guzman, Lopez e Michu (siamo appena alla prima giornata), possiamo dire che a Genova è scesa in campo la novità che tutti i tifosi azzurri hanno vanamente invocato finora: “Cazzimma”.
Anche nei momenti più felici della passata stagione, le critiche al gruppo di Benitez si appuntavano spesso sull'assenza di quella particolare componente caratteriale che trasforma una buona squadra in una compagine invincibile o quasi. Massimino, lo storico presidente del Catania, pur di trovare “Amalgama” per la sua squadra era disposto a comprarla sul mercato, nemmeno fosse un terzino di belle speranze. A Napoli stiamo rischiando di fare la stessa fine con “Cazzimma”, un mediano coriaceo? Un trequartista talentuoso? Finora “Cazzimma” sembrava introvabile, forse sarà stata colpa di tutte quelle clausole e clausolette che di solito contengono i contratti dei neo calciatori azzurri. Il preliminare di Champions ha riproposto l'antica carenza e così tutti di nuovo a dire che al Napoli mancava soprattutto “Cazzimma”.
A dire il vero qualcosa aveva lasciato intravedere Rafa Benitez nella conferenza stampa di sabato a Castelvolturno. Parole nette quelle dello spagnolo, rivolte sia al gruppo dei suoi giocatori sia all'intera città che vive e soffre per quella maglia azzurra. Vuoi vedere che questo “Cazzimma” ha finalmente firmato per noi? Qualcuno deve averlo pensato, mentre Rafa raccontava la storia del “il nipote del vicino della “cucina”, della signora che dieci anni fa faceva le pulizie in casa di un ex giocatore del Napoli”. Dalle parole ai fatti serviva però una risposta sul campo. Certo il primo tempo di Marassi non induceva all'ottimismo. Il Napoli ha palesato, una volta di più, l'incapacità di gestire il risultato ed ha subito oltremodo l'assalto genoano, viceversa nella ripresa qualcosa è cambiato. I ritmi forsennati imposti dal Gasp (Gulp! Una vera bestia nera per il Napoli fino a domenica sera) si sono attenuati ed il maggiore tasso tecnico è emerso. L'impacciato Koulibaly del primo tempo ha lasciato il posto al difensore arcigno ammirato in precampionato, il pulcino Jorginho ha cominciato a disegnare calcio e il solito Mertens, formato ultima mezz'ora, ha dato quella scossa che serviva a un undici a lungo troppo impacciato. Insomma alla fine sono state sei le palle gol costruite dal Napoli della ripresa ed il gol poteva arrivare sicuramente molti minuti prima (vero Lorenzo?), ma forse è un bene così. La vittoria al 95' firmata da un nuovo acquisto vale doppio. Mi scuserà De Guzman, ma il gol non è suo: a buttarla dentro è stato “Cazzimma”, non ci sono dubbi.