La playnapolist di Napoli-Chievo
di Raffaele Calvanese
I bollettini ufficiali ci davano già per morti e sepolti. Per fortuna la prognosi non era stata ancora sciolta ed il Dottor Sarri aveva la cura giusta per una squadra che solo agli occhi dei distratti sembrava in difficoltà. Il gioco non era mai mancato, i risultati sicuramente, ma continuando sulla nostra strada siamo riusciti a rimettere in carreggiata classifica e morale. Se continuiamo a tener vivo l’entusiasmo che si vede in campo e sugli spalti questo campionato potrà regalarci ancora molte soddisfazioni.
The Cardigans - Erase and rewind
Pronti via, Chiriches sbaglia un disimpegno e il Chievo ne approfitta passando subito in vantaggio. Tutti gli occhi delle nostre inseguitrici in quel momento ce li siamo sentiti addosso. Le gambe improvvisamente sembravano pesare molto di più. Questo almeno all’apparenza, perché in pochi minuti abbiamo ricominciato a correre e giocare a modo nostro fino a quando Ghoulam ha messo al centro il pallone giusto che ha permesso a Higuain di riavvolgere il nastro e rimettere le cose al posto giusto.
Subsonica - Tutti i miei sbagli
Chiriches è uno di quei calciatori destinati a giocare poco, uno di quei difensori che però portano dentro tanta dignità. Ieri sera sul primo pallone toccato a freddo ha avuto un eccesso di coraggio tentato un dribbling di troppo. Un errore che poteva costare caro. Quando si gioca poco i minuti a disposizione valgono il doppio, perché le possibilità di mettersi in mostra sono infinitamente minori, quando poi si sbaglia in modo così plateale le testa può rischiare di andare per un’altra strada e rovinare l’intera partita. Non è stato così però per il nostro difensore che ha saputo rimettere a posto le cose con la sua specialità: infatti sui calci piazzati è una vera e propria arma in più, non è il suo primo gol da sviluppi di calcio d’angolo e forse è anche una buona opzione da tenere in considerazione più spesso.
Uncle Kracker - Follow Me
Il mercato delle sfidanti alla Juventus sale e scende in continuazione, la Roma che fino a poche settimane fa sembrava una società alla deriva e nel panico più totale sta tornando forte, la Fiorentina che aveva dispensato pillole di bel calcio in tutto lo stivale comincia ad arrancare. L’Inter appare persa in mezzo a una volontà di potenza inespressa, solo una squadra, nonostante tutto resta lì in cima e siamo noi. Lo “storyteling” (parola molto in voga in questi anni) ci mette sempre in secondo piano, dopo un Febbraio che ha difettato nei risultati più che nel gioco, e invece siamo ancora lì. I numeri, che lasciano il tempo che trovano, dimostrano quanto la nostra intensità non sia mai venuta meno e se ciò ritornerà ad essere agganciato ai risultati sappiamo tutti che potremo arrivare molto lontano. Gli altri, intanto, ci seguano.
Fleetwood Mac - Everywhere
Un calciatore più di tutti gli altri sta incarnando questo rinascimento napoletano: Kalidou Koulibaly. Si è imposto prepotentemente come uno dei più forti difensori del campionato e non solo. Merito anche del maestro di calcio Sarri: ha saputo dargli le coordinate giuste per muoversi in difesa, cosa che gli ha restituito fiducia nel suo gioco e ha permesso a noi tifosi di poter godere di un prodigio della natura. Ieri sera Koulibaly è stato praticamente ovunque, in ogni azione decisiva sul reparto difensivo ma anche su molte ripartenze. L’acme si è raggiunto quando dopo il solito intervento granitico lì in difesa è ripartito palla al piede fino al centrocampo, dove non trovando linee di passaggio pulite ha deciso di lanciarsi da solo. Sono gesti questi che anche se non riescono spesso nel loro intento lasciano trasparire la rabbia agonistica e l’intensità di un calciatore, quelle cose che in mezzo al campo e fuori ti fanno guadagnare il rispetto.
Lucio Dalla - Tu non mi basti mai
Settimana importante questa, per mille motivi, uno dei quali la ricorrenza legata a Lucio Dalla. Uno dei grandi tifosi di Napoli e della sua bellezza, al di là della fede calcistica, un tifoso sincero. Una città e una squadra che a noi non bastano mai, come alla squadra il risultato ed il gioco sembra non accontentare mai. L’impressione da fuori è quella di un gruppo che si diverte e non è mai sazio, continua a costruire occasioni e verticalizzazioni, corre senza soluzione di continuità e non si sa mai quando e da dove potrà arrivare il prossimo colpo ad effetto. Quello di Callejon è la ciliegina sulla torta di una partita con un risultato persino avaro rispetto al gioco. Rimangono gli occhi pieni di gioia e le gole provate dai cori a sostegno della squadra. Avanti così.
Forza Napoli Sempre